Falce e Martelli: prove tecniche al Posta di una futura ma neanche tanto sacrosantissima alleanza tra Pd e Centro, che andrà da AQ16 agli ex berlusconiani

Amministrative 2024: Odissea nelle urne. Verso un accordone che non c’è ma che si sta creando. Prove tecniche di alleanza Pd-centro all’Hotel Posta per la presentazione del libro su Falcone di Claudio Martelli, già braccio destro di Bettino Craxi. Con intervento a sorpresa ma nemmeno tanto anche del sindaco Luca Vecchi. Vi spieghiamo come, dove, quando e perché la prossima giunta terrà assieme i centri sociali ed i berlusconiani

Lancio in grande stile per Crea LiberaMente, la nuova associazione politica di centro che si appresta – si dice tra i bene informati – a fare il suo esordio alle prossime elezioni amministrative a Reggio Emilia nella primavera 2024, vedremo se con una propria lista o in appoggio ad altri partiti.

Per chi non se ne fosse accorto, infatti, la febbrile agitazione che si osserva da qualche settimana nella politica locale si spiega proprio così: le grandi manovre per la corsa a sindaco 2024 (Luca Vecchi non è ricandidabile) sono iniziate.

L’occasione del vernissage di Crea LiberaMente è stata la presentazione all’Hotel Posta, davanti a oltre 100 persone, del libro di Claudio Martelli “Vita e persecuzione di Giovanni Falcone”. Martelli, lo diciamo per i più giovani, fu il braccio destro di Bettino Craxi, il leader del PSI morto ad Hammameth in Tunisia il 19 gennaio 2000. L’ex Presidente del Consiglio fu acerrimo avversario del PCI di Berlinguer (nella primavera 1984, un mese prima della sua morte, al Congresso del PSI a Verona Berlinguer fu accolto da un’autentica salva di fischi, per la quale probabilmente Turati e Nenni si sono rivoltati nella tomba), ma fu anche fiero rivale del leader della DC Ciriaco De Mita, l’”intellettuale della Magna Grecia” come ebbe a definirlo l’avv. Gianni Agnelli con una delle sue geniali boutades. Secondo alcuni Craxi fu un martire della malagiustizia italiana e morì in esilio. Craxi infatti era stato condannato in via definitiva a 10 anni di galera per corruzione e finanziamento illecito. Secondo molti altri, invece, Craxi morì semplicemente da latitante.

Il Partito Socialista Italiano venne letteralmente distrutto dalle inchieste dei giudici di “Mani Pulite”.

Ad officiare il lancio di Crea LiberaMente è stato Claudio Guidetti, ex dirigente del PSI ma anche ex figura di primissimo piano di Forza Italia. A presentare la serata all’Hotel Posta il noto giornalista reggiano Nicola Fangareggi, a sua volta ex autorevole esponente del PSI locale.

Più che di novità nel panorama politico reggiano, dunque, è forse il caso di parlare di un “usato sicuro” che potrebbe ripresentarsi agli elettori.

La serata ha avuto spunti interessanti. Innanzi tutto è stata introdotta da un intervento del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi. Ragion per cui è facile presumere che tra la nuova forza centrista e il PD sia in corso ben più di un ammiccamento (era presente in prima fila anche il Segretario del PD Massimo Gazza).

Tutte le strade portano al…Partito che non c’è ancora

Claudio Martelli è uno che non le manda a dire. Quindi, come riporta anche l’edizione odierna (27 gennaio 2023, ndr) del Carlino Reggio, non ha lesinato espressioni forti, tipo “Giovanni Falcone fu vittima dei magistrati” e “l’arresto di Matteo Messina Denaro non mi fa né caldo né freddo”. Chissà se il gruppo Agende Rosse, protagonista nei giorni scorsi di un clamoroso abbandono della Consulta antimafia di Reggio Emilia, condivida queste opinioni, ne dubitiamo fortemente. Per rinfrescare la memoria degli appassionati di archeologia politica, ricordiamo che in effetti Martelli, da Ministro della Giustizia, difese Falcone dalle polemiche che furono sollevate da parte della magistratura, quando l’eroico pm palermitano fu chiamato alla guida della Direzione Investigativa antimafia, ma fu poi anche protagonista di un duro scontro con un altro valoroso magistrato come Antonino Cordova della Procura di Palmi in Calabria.

Martelli e Craxi

Tornando alle vicende locali, come è noto, alle politiche di settembre il PD a Reggio Emilia ha portato a casa un misero (se rapportato ai plebisciti elettorali di qualche lustro fa) 31%. Calenda-Renzi hanno sfiorato il 10% e i M5S si sono fermati poco sotto il 12%. Con questi chiari di luna, il PD alle amministrative 2024 non può essere autosufficiente. Se quindi Crea LiberaMente e Renzi e Calenda, cioè Italia Viva e Azione, correranno insieme al PD, il più per gli uomini e le donne della ex Federazione di via Gandhi sarà fatto, a meno di improbabili terremoti alla sua sinistra. Bonaccini segretario del PD sicuramente darebbe la sua benedizione al patto reggiano PD-centristi.

Si prefigura quindi un’alleanza versione Grosse Koalition per le amministrative 2024, con il PD perno di una coalizione estesa dai renziani e gli ex Forza Italia fino alla sinistra radicale, che alle ultime elezioni si è presentata sotto le sigle di ReggioE’ e Coraggiosa e a Reggio ha il suo leader in Federico Amico, il consigliere regionale che pochi giorni fa ha criticato il patto di collaborazione tra Iren e la società idrica israeliana Mekorot.

Sarebbe l’ennesimo capolavoro politico, questo sì degno del vecchio PCI che a Reggio teneva dentro un po’ di tutto, un accordone capace di tenere insieme i fans di Berlusconi e gli amici del centro sociale AQ16, un miracolo possibile forse solo a Reggio Emilia, “l’ultima provincia filosovietica dell’impero”. Con una grossa differenza rispetto al 2019: con i sondaggi che danno Renzi e Calenda in ascesa, se il centro alle elezioni amministrative 2024 porterà a casa il 10% dei voti, nella prossima giunta avrà sicuramente una presenza più numerosa e forte rispetto a quella attuale, dove è oggi è rappresentato, di fatto, dalla sola assessora Sidoli.

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