Appena letta la notizia sono corso a vedere uno screenshot di quella che sarà la nuova versione del profilo-utente di Facebook e un video di Youtube ((Introducing Timeline — a New Kind of Profile – YouTube).
Primo pensiero: certo che Mark Zuckerberg non poteva rimanere inerme di fronte al lancio di Google+ (la nuova interfaccia social della casa di Mountain View). Come poteva Facebook rimanere privo di nuovi allettanti link multimediali promossi così con squillo di tromba da Google+? Così infatti è, il Faccialibro assumerà sempre più aspetto di “applet” multimediale, anzi, di una miriade di applet multimediali.
Secondo pensiero: esteticamente la pagina del profilo sembra non diversa da una homepage personale di MySpace, ben disegnata, curata, un html secco e semplice, statico. Ma così non è: la Timeline Page è una delle interfacce web più dinamiche che io abbia visto a tutt’oggi.
Terzo pensiero è stato quindi di capire meglio come funziona la FB-Timeline e riportarvi alcuni appunti.
Tra l’altro vi segnalo che è possibile “mettersi in coda” per una prova anticipata della pagina del profilo seguendo queste istruzioni.
Il nuovo profilo permette di avere sott’occhio il percorso temporale di ogni utente, la sua storia web e non solo web. Si naviga a vista sulle foto pubblicate nel tempo, si ripercorrono in pochi click tutti i luoghi in cui si è stati, si esaltano i nostri gusti in fatto di condivisioni, link pubblicati, musica ascoltata. Tutto questo secondo una volontà grafica e strutturale utente-dipendente.
La nuova interfaccia consente inoltre di seguire le attività anche di utenti non amici con una dinamica simile a Twitter e creare gruppi “selezionati” di amici, come in Google+.
Il concetto di “I like it” (il “Mi piace” italiano) applicato agli oggetti condivisi cambia: un libro, ad esempio, non solo ci piace, ma lo abbiamo anche comprato, letto, prestato, regalato. Una canzone l’abbiamo sentita o addirittura la stiamo sentendo e possiamo ascoltarla insieme ai nostri amici di Faccialibro. La freccia del “like” sarà molto più diffusa nel mondo internet, in modo da segnalare letture, ascolti, consumi, acquisti e assumerà quindi una valenza enormemente commerciale e consumistico (con il relativo ricavo di Facebook).
E’ già molto evidente l’integrazione con i sistemi mobile e con le loro applet, nonché uno sfruttamento massiccio dei sistemi di posizionamento GPS ormai presenti in tutti i tablet e smartphone. Vi faccio notare ad esempio l’applet che permette di trasferire su FB i percorsi di jogging e relativi dati registrati dalle interfacce “scarpe da corsa-smartphone”. Sempre riguardo il GPS vengono sfruttati i metadati contenuti nelle immagini per stabilire il luogo dello scatto e mappare, nel tempo, la geografia dei nostri spostamenti.
“Il nuovo profilo sarà un album (“scrapbook”) della vostra vita” dichiara Christopher Cox (Vice President of Product di Facebook). Mark Zuckemberg, come suo solito, osa di più e dice “Il nuovo profilo è la storia della tua vita”. Ogni utente può conoscere ogni dettaglio su di te, come se fisicamente si trovasse in casa tua e potesse osservare i libri contenuti dalla tua libreria, il cibo nel tuo frigorifero, gli abiti nel tuo guardaroba e ascoltare la tua musica seduto sul tuo divano.
Altra grossa novità. Da tempo Facebook pensava di integrare musica e video nella sua interfaccia. Così sarà. Un accordo con le due major di distribuzione multimediale online Spotify e Netflix permetterà l’utilizzo del Faccialibro come vero e proprio Store, con in più la possibilità di condividere i tuoi acquisti, con una dinamica ancora un po’ lacunosa, ma ad occhio somigliante ad un “salotto” interattivo condiviso.
Ed eccoci al quarto e più importante pensiero.
Se ci pensate attentamente il nuovo profilo di Facebook ci fa affrontare in un lampo tutto ciò che è stato dibattito sulla privacy degli ultimi anni.
Mi viene da pensare che, sull’onda dell’entusiasmo, milioni di utenti Facebook saranno presi dalla frenesia di condividere il più possibile e di mostrare, anche con una notevole enfasi narcisistica, ogni piccolo particolare della propria vita, occupando ore e ore del proprio tempo reale. Chiaramente ci saranno molti utenti scontenti che abbandoneranno subito Facebook. Comunque poi, spero, subentrerà la consapevolezza. Facebook in realtà non viola la vostra privacy: saremo noi che lo faremo, più o meno inconsciamente. Ogni utente/autobiografo è detentore della propria policy: è lui che decide cosa far entrare nel flusso, cosa condividere e con chi. Sarà solo un grande nemico della consapevolezza, l’ignoranza (nel senso del “non conoscere”) derivata da uno scarso uso delle informazioni guida, che porterà a grossi problemi e fraintendimenti. Ricordatevi che la privacy in rete è sì un diritto, ma, purtroppo, soprattutto un forte impegno.
Pronti? Attenti? E allora Via!