Fabbrica di marroni, Cgil perplessa circa il piano industriale, sabato 5 è sciopero

Marradi – Non cela le sue perplessità, la Cgil, dopo il tavolo di trattativa che si è svolto ieri  tra Italcanditi e sindacati.  Sul tavolo, l’illustrazione del piano industriale, che, pur essendo stato spiegato solo parzialmente, come rilevano dal sindacato, sembra abbia sollevato numerose perplessità.

“Mancano totalmente le analisi di mercato sul Marrone Candito, prima tra le tre linee di nuova produzione, mentre i dati di mercato delle altre due linee sono dati provenienti dall’esperienza dei due imprenditori e non da studi economici di settore”, si legge nella nota. Inoltre, “in due giorni, da licenziare tutti i tempi indeterminati, si passa alla piena occupazione, incrementando il costo del personale (full time equivalent) del 42% , senza che siano variati i volumi di vendita e le tipologie di prodotto. Ci hanno spiegato che questo aumento andrà a ridurre il guadagno dei due imprenditori: cosa che lascia estremamente perplessi, in primis perché siamo al limite della filantropia, cosa apprezzabile ma poco credibile, in secondo luogo perché un domani gli imprenditori potrebbero non rivelarsi così filantropi come vogliono farci credere, abbandonando la fabbrica di Marradi, dopo averla svuotata del prodotto ad alta marginalità”.

“Gli stagionali, che prima sarebbero stati occupati, a detta dei precedenti piani, per 4 mesi medi, ora sarebbero occupati per 4 mesi. Comunque, nel solo 2021, gli stagionali sono stati occupati in media per circa 6 mesi. Nel confermare quindi i 64 stagionali del 2021, si riduce comunque la durata dei loro contratti e la durata della disoccupazione da poco più di 3 mesi a 2 mesi. In totale quindi il danno per gli stagionali ammonta a circa 3 mesi tra retribuzione e sostegno al reddito”.

Continuano dal sindacato: “Italcanditi, che illustra il piano industriale del gruppo De Feo, cosa già singolare di per sé, ha ribadito la sua indisponibilità alla richiesta più volte avanzata da parte sindacale e anche dalle istituzioni di prendersi il 2022 per fare valutazioni sull’eventuale organizzazione. Richiesta che abbiamo ribadito anche in sede di tavolo tecnico.

Aproposito degli investimenti annunciati: “Gli investimenti annunciati, invece, servono all’acquisto dei nuovi macchinari per le linee di produzione, acquisto evidentemente non necessario se avessero mantenuto la produzione di Marron Glacès, e ad ammodernamenti dello stabile che sarebbero già dovuti essere fatti 18 mesi fa, e che quindi non sono investimenti ‘nuovi’, ma i vecchi stanziati solo rimandati di 18 mesi.

Certo è che non siamo disponibili a fare alcun atto di fede nei confronti di due soggetti di cui uno ha venduto la fabbrica appena 18 mesi fa, l’altro la voleva chiudere a fine 2021, e oggi la ricede al soggetto precedente. Il presidio permanente quindi va avanti, e sabato 5 febbraio si terrà a Marradi una manifestazione con corteo indetta da Flai Cgil e Fai Cisl a sostegno della vertenza dell’Ortofrutticola”.

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