Expo, Mogherini visita il “Villaggio Save the Children”

Milano – Federica Mogherini, alto rappresentante dell’UE per gli Affari esteri, in visita al Villaggio Save the Children. E sul tema dei minori migranti sottolinea che “Tocca a tutta l’Unione europea, a tutti i suoi Stati membri condividere il dovere e la responsabilità di assicurare a questi i bambini, a tutti i bambini, un futuro”L’Organizzazione rileva come i paesi dai quali si registra la maggior provenienza di minori siano quelli in cui esistono situazioni ad alto rischio per la malnutrizione e mortalità infantile

È da quei paesi in cui Save the Children rileva alcune delle situazioni più a rischio, in relazione alla mortalità e malnutrizione infantile e materna o che da anni vivono anche gravi tensioni interne, conflitti e dittature, che provengono i minori migranti sbarcati nel nostro Paese. L’Organizzazione, dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti, sottolinea la necessità di un intervento concreto ed efficace da parte dell’Unione per sostenere le operazioni di salvataggio in mare e di accoglienza ai minori migranti. E rivolge il suo messaggio all’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, oggi in visita al Villaggio Save the Children all’Expo, dedicato alla malnutrizione e mortalità infantile.

Federica Mogherini, alla vigilia degli incontri di lunedì prossimo al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e di mercoledì per la presentazione e l’approvazione da parte della Commissione Europea della proposta di Agenda europea sull’immigrazione, ha commentato: “Le tragedie del mare hanno spesso il volto di bambini. Ma il dolore e l’indignazione per immagini che abbiamo visto troppe volte non bastano. Tocca a tutta l’Unione europea, a tutti i suoi Stati membri condividere il dovere e la responsabilità di assicurare a questi bambini, a tutti i bambini, un futuro.

Dopo l’ultima tragedia del Canale di Sicilia, il nostro impegno ora, e il mio personale, è andare fino in fondo sulla strada che abbiamo imboccato di una solidarietà nuova, che possa tradursi sin dagli appuntamenti della prossima settimana a New York e a Bruxelles in nuove azioni concrete per salvare vite umane nel Mar Mediterraneo, per contrastare il traffico di esseri umani e per condividere in Europa la responsabilità dell’accoglienza dei rifugiati”.

“Accogliamo positivamente l’impegno nei confronti di tutti i minori che cercano in Europa un futuro, dichiarato oggi dall’alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nonché, nell’ambito delle prime anticipazioni dei media in relazione all’agenda della UE sulla migrazione, la proposta dell’obbligo per tutti gli Stati Membri di accogliere i migranti”, ha commentato Valerio Neri, direttore Generale di Save the Children. “Ricordiamo infatti come il problema della migrazione sia duplice e vada affrontato da un lato adoperandosi per salvare vite umane, dall’altro accogliendo adeguatamente e assicurando la possibilità di costruirsi un futuro in Europa a tutti i minori che cercano disperatamente di fuggire da paesi in cui rischiano la vita quotidianamente”.

Sono drammatici i dati che rilevano le condizioni di vita da cui cercano salvezza i minori migranti approdati sulle nostre coste dopo viaggi rischiosi.
In Somalia, ad esempio, dalla quale sono arrivate in Italia dall’inizio dell’anno via mare 3.717 persone, di cui 722 donne e 556 bambini, si stima che  più di un milione di persone soffrano di grave insicurezza alimentare, e il Paese risulta essere in assoluto il posto peggiore dove nascere ed essere madri e dove il tasso di mortalità sotto i 5 anni raggiunge 145,6 bambini ogni 1.000 nati vivi, o l’Eritrea, dove la mortalità infantile raggiunge il tasso di 49,9 bambini ogni 1000 nati vivi, o ancora, la Siria, paese in conflitto, dove secondo le stime l’insicurezza alimentare colpirebbe più della metà della popolazione e dal quale fuggire significa concedersi una speranza di sopravvivenza, e infine la Nigeria paese dove 11,2 milioni di persone sono malnutrite e una madre su 31 rischia di morire per cause legate alla gravidanza o al parto.

Nel corso dell’incontro Valerio Neri, ha anche illustrato all’Alto Rappresentante il documento “2030: A World Without Extreme Poverty”, che racchiude gli elementi essenziali della visione di Save the Children sui nuovi obbiettivi di sviluppo sostenibile che saranno fissati dalle Nazione Unite a settembre 2015.

Il Villaggio Save the Children ad Expo 2015, inaugurato il 5 maggio scorso, richiama i luoghi del mondo dove l’Ong è attiva. Attraverso  istallazioni ed esperienze sensoriali e interattive i visitatori potranno identificarsi con la vita di un bambino nato e vissuto in  contesti di povertà o emergenza e provare a cambiarla, “Be the Change”. Nell’ ambiente accoglienza del Villaggio il visitatore si trova di fronte ad un’istallazione che lo porta ad assumere una nuova identità e a “rinascere” in un altro luogo del mondo.
Diventando un bambino nato in Mozambico, Etiopia, Siria, Liberia, India o Nepal, i visitatori possono conoscere le condizioni di vita in quei luoghi e affrontare le stesse difficoltà che quei bambini vivono quotidianamente. All’interno della stanza dedicata alla nutrizione, si può scoprire  la storia della propria “nuova identità” grazie ad un “archivio delle storie” che consente al visitatore di confrontarsi con la vita reale dei bambini che, nonostante le difficoltà di nascere e crescere in luoghi dove ogni giorno si combatte per nutrirsi, grazie al lavoro quotidiano di Save the Children hanno potuto cambiare la loro vita.

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