Firenze – Il Padiglione Italia all’Expo è davvero una grande opera collettiva. E il racconto del nostro Paese somiglia a un variegato mosaico pieno di colori, frutto dei contributi venuti da ogni parte d’Italia. E’ in fondo l’idea che abbiamo voluto inserire nel nostro stesso logo, che è un’icona di appartenenza e di unità nella varietà. Il logo simboleggia proprio lo stare insieme di una serie di centri, ognuno portatore di un’identità peculiare ma al tempo stesso fortemente italiana.
I contenuti di Padiglione Italia sono nati in un vero laboratorio del sistema-Paese, in cui ogni protagonista pubblico e privato ha offerto il meglio di sé nell’interesse comune. Sono convinta, tra l’altro, che uno dei lasciti più belli del nostro progetto sarà proprio l’aver dimostrato il valore e l’importanza di fare squadra.
Per questo il Padiglione Italia prima ancora che essere l’opera che il mondo ammirerà tra poco più di un mese, è un metodo di lavoro condiviso. Quella di Firenze è dunque una nuova importantissima tappa di un lungo percorso, cominciato il 3 agosto 2012 con la mia nomina a Commissario. Un viaggio che ha avuto in questi anni tre momenti principali. E’ bello voltarsi un attimo quando si è vicini alla meta e apprezzare la strada fatta serve per prendere lo slancio per l’ultimo miglio.Il primo momento fu “Disegnare l’Italia”, quando, nel novembre 2012, presentammo il concept del “Vivaio” ideato da Marco Balich e posto alla base del concorso internazionale di progettazione del Padiglione Italia.
La seconda tappa fu “Costruire l’Italia”, nell’aprile 2013, in occasione della proclamazione dei vincitori del concorso, che trionfarono fra i ben 68 progetti pervenuti. L’ultimo momento, infine, è stato “Raccontare l’Italia”, quando nel maggio scorso abbiamo presentato i contenuti espositivi del nostro Padiglione. Questi contenuti sono emersi dal basso attraverso un ciclo di seminari di ascolto e di progettazione partecipata organizzato nel corso del 2014, insieme al Governo, la Conferenza delle Regioni, l’ANCI e le Camere di Commercio: un vero “giro d’Italia” condotto da Aldo Bonomi, Giuseppe De Rita e Marco Balich.
Il Padiglione Italia è dunque frutto di un viaggio che ha prodotto un altro viaggio: una proposta espositiva immaginata come un nuovo Grand Tour che terrà insieme e metterà in vetrina al tempo stesso la tradizione e l’innovazione, il passato e il futuro. La Grande Bellezza dell’Italia è la nostra eredità storica, artistica e culturale; ma è il saper fare celebrato dal successo internazionale del Made in Italy; è la nostra capacità innovativa ben rappresentata dalle centinaia di start up e dalle migliaia di giovani italiani di talento che si fanno strada nel mondo. L’approdo di questo Grand Tour che abbiamo immaginato come filo conduttore del Padiglione Italia sarà l’Albero della Vita, che sorgerà al centro di Lake Arena. Le radici dell’Albero affondano nei territori e nella potenza e nella varietà delle eccellenze italiane e, con un gesto plastico altamente simbolico, la chioma le proietta verso il cielo. Chioma che abbiamo issato a tempo di record il 4 marzo scorso con una cerimonia toccante che ha coinvolto tutte le imprese e i tanti lavoratori riuniti sotto il vessillo “Orgoglio Brescia”.
Sviluppando il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” abbiamo anzitutto puntato sulla valorizzazione della biodiversità dell’Italia e delle sue culture stratificate: patrimonio unico al mondo. Penso ai vitigni coltivati, ai molti prodotti tipici, alla varietà delle tradizioni alimentari locali (l’Italia ha oggi il più alto numero di prodotti Dop e Igp di tutta Europa). Per questo al centro della Mostra dell’identità Italiana abbiamo scelto di porre, accanto al concept del Vivaio, il concetto delle “potenze” italiane. Questa narrazione sarà animata attraverso una serie di attrazioni di grande impatto, capaci di veicolare messaggi semplici ed emozionanti, di cui vi parlerà tra poco il nostro Direttore Artistico Marco Balich.
Concludo con un accenno sulla bellezza e varietà del Cardo e segnalando tre focus che caratterizzano il Padiglione Italia a cui personalmente ho molto tenuto. Il Cardo assumerà i tratti di una grande via italiana, multiterritoriale e multiprodotto con piazzette, che sono un elemento tipico delle città, dei paesi e dei borghi, uno spazio d’incontro e di scambio. Sarà un’area a rotazione che ospiterà tutte le regioni italiane e tanti eventi dell’ANCI, oltre ad alcuni spazi tematici realizzati dai nostri grandi partner.
Cito l’area di Coldiretti, che illustrerà il ruolo del paesaggio collettivo e il prodotto agricolo italiano dal campo alla tavola, cito lo spazio voluto dal Mipaf, che racconterà la storia della vite e i territori del vino; da quello della Copagri a quello di Confagricoltura, a quello di Confindustria, che avvalendosi del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano affronterà la sfida del cibo industriale sostenibile. Senza dimenticare gli spazi dedicati alle tipicità gastronomiche italiane: il caffè, l’olio, l’acqua, la birra, la pasta, la pizza e il gelato. E di fronte a Palazzo Italia la storia del grano e del pane che sarà raccontata dall’Unione Europea.
Venendo ai tre focus voglio ricordare che, insieme al CNR e all’intero mondo della ricerca italiana, abbiamo messo a punto “Vivaio Ricerca”, un palinsesto dei 24 convegni scientifici che faremo nei sei mesi dell’Expo all’interno di Padiglione Italia ai quali si affiancano quelli delle eccellenze universitarie promossi dalla CRUI. Una straordinaria piattaforma d’idee su temi cruciali, dallo spreco alimentare alla “food print” del cibo. Un modo concreto per far dialogare insieme il sapere scientifico e i saperi degli attori della filiera agroalimentare.
La seconda iniziativa sulla quale ci siamo molto impegnati, anche in termini di produzione di contenuti e idee, riguarda le donne. Padiglione Italia con WE Women for Expo hanno lanciato due concorsi “Progetti delle donne” e “per le donne”, con l’obiettivo di valorizzare il talento, la capacità progettuale dell’universo femminile e la volontà imprenditoriale, nell’ambito dello spazio riservato a Women and Expo sul Cardo. Un’iniziativa portata avanti in stretto contatto con il Ministero degli Esteri, che sta realizzando il documento “Alliance Women for Expo”.
Ricordo infine che con il Ministro Giannini abbiamo varato il progetto Scuola, che mira a coinvolgere oltre due milioni di studenti provenienti da tutta Italia e si inserisce tra l’altro perfettamente nello spirito della Carta di Milano. La scuola sta rispondendo alla chiamata di Expo e ciò ci permetterà di parlare soprattutto alle giovani generazioni. Le molte iniziative che abbiamo messo in cantiere con le scuole sono un tassello fondamentale per costruire quella “Expo Generation” che dovrà essere più attenta al tema della sostenibilità, più consapevole dei rischi legati a comportamenti alimentari non corretti, e soprattutto più sensibile a cogliere la centralità del tema della nutrizione come sfida cruciale per il nostro secolo.
Diana Bracco
Commissario di Padiglione Italia e presidente della società Expo