Lupi di Toscana, Del Re: “Lo studentato non provoca cambiamenti nel piano”

Firenze – Torna a questione dell’ex Lupi di Toscana nell’aula del consiglio comunale di Firenze, grazie a un nuovo question time proposto dal gruppo consiliare di Sinistra Progetto Comune. L’occasione è l’avvento del nuovo studentato pubblico annunciato dalla giunta nelle scorse settimane, che apre la questione della sua gestione e delle sue eventuali ricadute sull’intero piano della riqualificazione. Messa in evidenza anche la preoccupazione per l’area residenziale prevista nel piano.

“Per quanto riguarda il piano particolareggiato di iniziativa pubblica per l’area ex Lupi di Toscana, ovviamente resta quello approvato dal consiglio comunale e dal consiglio di quartiere 4  – rsponde l’assessora all’urbanistica Cecilia Del Re – anche perché è propio quello che ci ha dato modo di candidarci per i fondi Pinqua, che sono stati messi sulla palazzina comando, vincolata e l’unica che  non sarà oggetto di demolizione ricostruzione, con un progetto di mix di funzioni comprese nuove scuole, spazi aggregativi per giovani e anziani, spazi culturali, auditorium ecc. Allo stesso modo, per concorrere a questo bando che è un bando Pnrr per studentati pubblici, ci siamo basati sul piano particolareggiato di iniziativa pubblica condiviso e approvato dalle due assemblee, comunali e di quartiere. Per quanto riguarda lo studentato pubblico, questo rientra all’interno della destinazione d’uso direzionale. Si tratta di 2mila metri quadrati dei 6mila metri quadrati destinati nel piano alla destinazione d’uso direzionale. La quota di residenza prevista nel piano è 36mila 501 metri quadri e nessuno di questi metri quadri è stato intaccato, dal momento che lo studentato pubblico s’inserisce nella destinazione d’uso direzionale. Per quanto riguarda le procedure, si è candidata Casa spa, ma quando saranno poi assegnati sia gli alloggi pubblici per gli studenti che le camere, si potrà inserire l’Agenzia regionale per il diritto allo studio per l’assegnazione agli aventi diritto. Ci siamo coordinati con l’Università e la Regione Toscana, che però non hanno partecipato allo stesso bando”.

Non dei tutto soddisfatti, consiglieri di Spc Bundu e Palagi precisano: “Quanto riportato dalla risposta dell’assessora non chiarisce del tutto la vicenda. Qual è la visione generale che porta a ipotizzare lì questo tipo di struttura? Perché Casa S.p.A. passa a occuparsi anche di questo comparto? Come mai il consiglio comunale e quello del Quartiere 4, o almeno le loro commissioni, non sono stati coinvolti?”, tornano a chiedere.
“Dispiace questo atteggiamento, su un’area importante, con un positivo percorso di partecipazione che pare ormai definitivamente archiviato.
Continueremo a chiedere la possibilità di avere più informazioni e possibilità di discussione”.

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