Firenze – Ieri (giovedì 20 gennaio) assemblea, oggi il voto. E’ così che gli operai della Gkn affrontano l’avvenuta firma dell’accordo quadro avvenuta mercoledì 19 gennaio, durante l’incontro convocato al Ministero per lo Sviluppo Economico che fissa alcuni step fondamentali, vale a dire il passaggio al futuro soggetto industriale che avverrà in continuità occupazionale e di diritti; la garanzia di reindustrializzazione da parte della stessa QF anche con l’entrata di capitale pubblico, se entro agosto non si saranno palesati i soggetti investitori.
Ex GKN, prima assemblea, poi il voto sull’accordo quadro
Il passaggio più problematico è sicuramente quello della reindustrializzazione, con cui lo stabilimento verrà svuotato dalle attuali macchine con la promessa che verrà riempito con nuovi macchinari. Un passaggio,che, si legge nella nota diffusa dalla Rsu, spesso viene usato per chiudere le aziende in modo soft. Per questo è stata istituita anche una commissione territoriale di proposta e di verifica sul processo di reindustrializzazione Ogni fondo pubblico usato in questo processo sarà noto alla commissione e sarà vincolato alla realizzazione del saldo occupazionale.
“Gli accordi si ottengono e si difendono con la mobilitazione – sottolinea Dario Salvetti, delegato RSU – siamo dentro un meccanismo che non abbiamo voluto noi: lo smantellamento della produzione di semiassi e la sua sostituzione con qualcosa di futuro. Ma dentro questo meccanismo abbiamo messo dei paletti e provato a creare precedenti positivi anche per tutte le altre vertenze”.
“Noi continuiamo a sentirci a guardia di una fabbrica per il territorio e nell’interesse di tutti – continua Salvetti – per questo è nostro impegno che alla fine di questo processo si salvino non i “nostri” posti di lavoro, ma 500 posti di lavoro come patrimonio di tutte e tutti e con un corpo di diritti fruibile per tutte e tutti. La mobilitazione quindi cambierà forma, ma non cessa. La guardia rimane alta. Sappiamo cosa dobbiamo provare a fare e proveremo a farlo”.
Appena finita l’assemblea i lavoratori sono usciti in corteo con due striscioni: “Continuare a convergere e a insorgere” e “Tenetevi liberi per marzo”: inviti rivolti a tutta la galassia di solidarietà e di supporto che si è sviluppata attorno a questa lotta.
“Il tema – conclude Salvetti – è quello di non disperdere l’esperienza di 6 mesi di assemblea permanente che non riguarda solo noi. Riguarda tutti. La continuazione di questa vicenda sarà un enorme processo di responsabilizzazione collettiva o non sarà affatto. Pensiamo tutti bene come vogliamo coltivare lo spiraglio che abbiamo aperto insieme”.
L’assemblea di oggi, molto partecipata, è stata il preludio per la votazione per l’approvazione dell’accordo, che avverrà domani per tutta la giornata.