Ex Gkn, “Prepariamo la messa in mora di Borgomeo”

Firenze – Si riapre un nuovo giorno di lotta per gli operai dell’ex Gkn, che da ieri sera hanno occupato il salone dei ‘200 dove si tiene il consiglio comunale, decisi a restare ad oltranza fino a una qualche svolta decisiva della loro situazione. Fuori, è tornato il presidio.

Comincia la giornata, e comincia con gli operai all’attacco.

“Stiamo preparando delle azioni legali e delle lettere di messa in mora e c’è un clima di grande compattezza tra noi lavoratori – dice Matteo Moretti, del Collettivo di fabbrica e della RSU –  siamo 300 famiglie, prese in ostaggio da un proprietario, Francesco Borgomeo, per richiedere fondi pubblici. Lui chiede la cassa integrazione che ad oggi, pare, che l’Inps non gli abbia concesso: non è stata concessa perché non ci sono ragioni imprenditoriali per farlo. Se un imprenditore ha frizioni col ministero dello Sviluppo economico, con gli enti locali, con l’Inps, con i lavoratori e le organizzazioni sindacali qualche domanda dovrebbe iniziare a porsela”.

Mettendo insieme gli elementi emersi nel corso della vicenda, Moretti conclude: “Se uniamo i punti viene fuori la vecchia proprietà, Melrose: vediamo un legame di ferro tra la nuova proprietà e la vecchia per lo svuotamento dello stabilimento e l’alleggerimento degli stipendi sul pubblico attraverso la cassa integrazione”.

Inoltre, Moretti ha anche spiegato: “Un imprenditore che chiede un aiuto dello Stato non butta fango e discrimina lavoratori come sta facendo – ha aggiunto – dichiarando che lo stabilimento è inagibile, cosa che non è vera, che un movimento politico ha sede nella fabbrica, che ci sono azioni squadriste all’interno del sito e che non gli è concesso l’ingresso, sicuramente non avvicina altri soggetti. Forse è il momento che qualcuno indaghi sulla figura di Borgomeo, su qual è il suo scopo”.

 

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