Firenze – Ci sono andati in oltre una cinquantina, gli operai ex-Gkn. Ci sono andati in delegazione, per potere parlare con lui, Francesco Borgomeo, presidente di Unindustria, sede Cassino. E loro sono andati a Cassino, per parlare col nuovo proprietario dell’ex Gkn, per ricordargli che sono al quarto mese senza stipendio e che l’azienda è praticamente sparita da ogni tavolo. Ma lui, Borgomeo, ex- advisor di Melrose, non si è fatto trovare .
Ex Gkn, gli operai vanno a Cassino in cerca di Borgomeo che però non c’è
Quella intrapresa dagli operai dell’ex stabilimento Gkn è stata una trasferta per cercare di parlare con il proprietario di Qf, società che controlla la ex Gkn di Campi Bisenzio . “La RSU e le organizzazioni sindacali si sono più volte dichiarate disponibili a collegare un ammortizzatore sociale futuro all’intervento pubblico e alla messa a disposizione dello stabilimento ai soggetti che stanno progettando la sua ripartenza. Il 20 dicembre – si ricorda nella nota diffusa dal Collettivo di Fabbrica – il comitato di proposta e di verifica ha presentato un proprio piano di ripartenza, ma Borgomeo non c’era. E’ stato proposto un calendario di incontri tecnici per preparare l’accordistica che accompagni tale ammortizzatore, ma l’azienda si è sottratta. La Rsu ha proposto con larghissimo anticipo la convocazione del comitato di proposta e di verifica a Campi Bisenzio fornendo tre date utili tra cui scegliere: 8, 9 e 10 febbraio. E solo l’8 febbraio QF ha rotto il silenzio con poche righe: “A seguito di impegni precedentemente fissati, non riusciamo a partecipare nelle date indicate”.
“Mentre Borgomeo fugge dai tavoli e dalle sue responsabilità noi invece siamo qua. Pretendiamo rispetto per più di 300 famiglie e per un intero territorio.
Saremo ovunque, in ogni angolo della nazione se necessario. Il silenzio istituzionale è ormai al limite della vergogna, permettere tutto questo o è incompetenza o accondiscendenza. Firenze è stata ancora una volta insultata e raggirata, e gli operai Gkn gli unici che la difendono”.
Nel frattempo va avanti la battaglia legale per gli stipendi: sono ben 72 a oggi i decreti ingiuntivi accolti. Qf intanto, invece di regolarizzare la propria posizione, cessa di pagare “ogni cosa”. “Non è arrivato neanche un euro di dicembre ed ha anche cessato di consegnare i cedolini di busta paga. Siamo al quarto mese senza stipendio”, concludono gli operai.