Firenze – Capodanno di lotta, fino a quando il lavoro sarà assicurato, il territorio tutelato, la tigre silenziosa e addormentata della fabbrica riaprirà gli occhi, ancora più forte e fiera, protagonista del suo destino. L’Rsu dell’ex GKN commenta la seconda sentenza del Tribunale del lavoro di Firenze che riallontana l’incubo dei licenziamenti per 185 operai, con l’accoglimento del ricorso intentato dalla Fiom Cgil. “Abbiamo acquistato tempo – dice la Rsu – ma non basta”.
No, non basta. Non basta perché anche se la sentenza impone all’azienda di seguire le procedure previste dalla legge 234/2021 e quindi l’illustrazione delle ragioni finanziarie ed economiche che hanno impedito la reindustrializzazione, la presentazione di un piano alternativo, in accordo con lavoratori e sindacati e l’accesso a nuovi ammortizzatori sociali, che al momento si chiudono con il 31 dicembre, la soluzione non è lo stesso a portata di mano. Ed è necessario che “le istituzioni locali e nazionali si attivino per riportare reddito e lavoro”.
In tutto ciò, il primo elemento necessario è che, come sottolinea l’Rsu, “l’azienda deve mettere a disposizione lo stabilimento, cosa che finora non ha fatto con chiunque si è affacciato per proporre piani industriali”. Contemporaneamente, è vitale che l’azienda rilasci ” il pagamento di tutte le spettanze ancora dovute, ossia stipendi, permessi e ferie dal novembre 2022, quando l’azienda ha smesso di consegnare i cedolini di busta paga”. E’ necessario, continuano i lavoratori, aprire “una discussione seria sulla reindustrializzazione, che tenga conto dello scouting regionale e di progetti industriali presentati dalla cooperativa dei lavoratori”. Ma soprattutto, “le istituzioni, nazionali e locali devono avere il coraggio dell’intervento pubblico, perché le intenzioni della proprietà, la precedente e l’attuale, sembrano essere chiare, come dimostrano anche recenti inchieste giornalistiche che parlano di un piano di dismissione che risale al 2020”.
Per quanto riguarda il futuro prossimo, dovranno riaprirsi, secondo la legge 234, i tavoli ministeriali e si devono definire nuovi ammortizzatori sociali. Da questa base potrà ripartire il confronto sulla reindustrializzazione e perciò le proposte reali per riportare il lavoro nello stabilimento. “Il governo ha dimostrato di tifare per la speculazione e i licenziamenti – conclude la Rsu -, fino a chiedere lo sgombero di un’azienda dove stanno lavorando operai in turno, non pagati da oltre un anno. Le istituzioni locali invece cosa stanno facendo? Si deve avere il coraggio di prendere una decisione e quindi consorzio pubblico e opzione di acquisto sullo stabilimento. Se non si ha il coraggio di fare il passo in più, questa storia riporterà all’apertura della procedura di licenziamento. Senza intervento pubblico difficilmente si riporterà il lavoro qui dentro”.
Intanto, il Collettivo di fabbrica Gkn si prepara alla serata del 31 dicembre, quando tutta la comunità solidale è chiamata a riunirsi davanti ai cancelli per un’iniziativa di lotta, interventi e concerto con Gruppo Popolare Terra e Lavori, Errico Canta Male, Geppi Cuscito dei Casinò Royale, Mauràs e Tenore, The Magnetics componenti degli Shandon, Meganoidi, Dj set con Gippy e Muffa.4