Secondo il sito italianscientist.org è tra le prime sette ricercatrici italiane nel mondo e tra le prime due per la ricerca sul cancro, Adriana Albini. A lei, dal 2011 a capo dell’Infrastruttura Qualità, Ricerca e Statistica dell’IRCCS di Reggio Emilia, è andato il premio dell’EWMD – associazione europea a fianco delle imprenditrici – destinato ogni anno a donne distintesi per i loro meriti, e che grazie a questi hanno raggiunto posizioni apicali o di successo.
Adriana Albini sta dando grande impulso alla ricerca oncologica in atto all’Arcispedale reggiano, forte di un curriculum professionale di altissimo livello in questo settore: nel corso della sua carriera la dottoressa ha sviluppato nuove terapie biologiche e geniche ed è titolare di brevetti per approcci terapeutici innovativi, oltre ad avere dedicato grande impegno alla prevenzione delle malattie cronico-degenerative.
L’EWMD, che proprio a Reggio conta la quarta delegazione italiana – l’associazione opera attivamente in 26 Paesi, dagli Stati Uniti al Sud Africa, dall’Australia all’Europa – ha assegnato il premio alla dottoressa Albini nel corso di una cerimonia svoltasi nei giorni scorsi nell’aula magna dell’università di Brescia e organizzata da Anna Gandolfi, membro EWMD e consigliera di parità della città: desiderio di premiarla era stato precedentemente espresso al Comitato organizzatore da presidente e tesoriere della delegazione reggiana dell’EWMD, rispettivamente Nadia Caraffi e Paola Ligabue.
Adriana Albini – nel suo curriculum anche la realizzazione di un modello di metastasi in provetta utilizzato in tutto il mondo – è per EWMD Reggio un brillante esempio da seguire, prova vivente di una donna in gamba che ce l’ha fatta. Tanti gli incarichi professionali da lei rivestiti: la Albini è stata direttore scientifico dell’ospedale MultiMedica di Castellanza ed è responsabile della Ricerca oncologicaal Polo Scientifico e tecnologico dell’IRCCS MultiMedica di Milano Sesto San Giovanni. È membro del comitato editoriale delle più importanti riviste oncologiche internazionali ed ènel CTS dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Ha vinto cinque premi scientifici di cui due all’estero, in Germania e negli Stati Uniti, dove ha lavorato come scientist per sette anni; ha ricevuto i premi Firenze Donna per il settore ricerca scientifica nel 2000, Amelia Earhart nel 2004, Berlucchi nel 2007, Ippocrate nel 2010.