Europa: Sassoli a Prato, “ripartire dalle comunità locali”

Prato – La scommessa vincente che ha spinto Ilaria Bugetti vicepresidente della Seconda commissione della Regione Toscana, a promuovere un’iniziativa sui valori dell’Europa è la consapevolezza che in tempi di globalizzazione, si può anche ripartire dalle comunità e dai borghi, dai quei luoghi in cui le persone vivono e si confrontano  con la realtà quotidiana.

E questo è stato il tema del convegno di mercoledì 6 novembre dal titolo: «Un nuovo umanesimo ripartendo dalle comunità locali e dalla spiritualità», ovvero un confronto con David Sassoli, presidente del Parlamento europeo organizzato  in collaborazione con la Scuola fiorentina di alta formazione per il dialogo interreligioso e interculturale. E promossa dai Ricostruttori del Monastero di San Leonardo al Palco e dalla Rete. Il Manifesto per “Il futuro che sogniamo” ha raccolto già tante firme -diversi sindaci e i rappresentanti delle grandi religioni della Toscana –  “animate dal desiderio di una nuova visione dell’Italia”.

Il manifesto è stato firmato da Vannino Chiti dai sindaci di Prato, Lucca e Capannori Matteo Biffoni, Alessandro Tambellini e Luca Menesini; da Ugo Biggeri, ex presidente di Banca Etica, dall’assessore fiorentino Alessandro Martini, dalla consigliera regionale Ilaria Bugetti e dall’assessore pratese Benedetta Squittieri, e dal sindaco di Cantagallo Guglielmo Bongiorno.

Mentre hanno contribuito alla sua stesura padre Guidalberto Bormolini, l’imam di Firenze Ezzedin Elzir, il rabbino emerito Joseph Levi, Osama Raschid, segretario generale della Scuola di alta formazione per il dialogo interreligioso e culturale.

E il Sindaco Matteo Biffoni: “Con rappresentanti delle diverse comunità è stata portata avanti una bella riflessione sui temi del dialogo, dell’Europa, del futuro,perchè la nostra città è anche questo: una comunità capace di dialogo e voglia di costruire con passione e partecipazione il nostro futuro, il futuro dell’Europa.»

Diversi gli interventi: da Padre Guidalberto Bormolini responsabile per la Toscana dei Ricostruttori, a cui si deve il progetto di recupero di un borgo a Mezzana con all’interno un Hospice per malati terminali, a Marco Wong per la Comunità buddista cinese, e poi padre Mihai Anton per la Comunità ortodossa romena, ed infine l’Imam Ahmad Mofeed per la Comunità islamica.

A Ilaria Bugetti il compito di moderare l’incontro e di parlare della sua visione d’Europa “che si può ricostruire anche se oggi attraversa momenti difficili, purché all’immagine di un’Europa degli Stati si sovrapponga  quella di una dal basso, a partire dal cittadino. Compito infatti dell’amministratore è quello di intercettare i suoi bisogni. La rinascita dunque attraverso il dialogo di tutti i componenti sociali unico mezzo capace di abbattere i muri della paura e instaurare relazioni.»

A conclusione l’intervento di David Sassoli, che ha parlato di un’Europa di cui ultimamente non si parla bene quasi come se si provasse nostalgia verso un passato in cui gli uomini e le donne europee ma in generale tutti vivessero meglio all’interno dei singoli stati nazionali, “come se quello che oggi ci appartiene  non ci piacesse a tal punto da pensare che un tempo vivevamo meglio. Invece l’idea di un Europa piace a quei popoli che non ne fanno ancora parte perchè storia economica politica e sociale non solo ma anche moderna ed unica nel suo genere e che si è sviluppata dal dolore e con molte difficoltà”.

E per avvicinare l’Europa ai cittadini fondamentale è “la condivisione di valori importanti come la libertà,il rispetto della persona e della democrazia. Senza abbandonare la spiritualità e l’accoglienza valorizzando le comunità locali”.

 

Foto: Ilaria Bugetti e David Sassoli

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