Il discorso drammatico, breve, teso, di Macron al Paese, che di fronte alla marea nera che ha sommerso la Francia con l’ascesa di Le Pen (al 35%), ha sciolto l’Assemblea Nazionale, diventa emblematico di un momento storico. l’Europa vira a destra in tutti i Paesi, con la vittoria della Destra non solo nella versione “moderata-conservatrice” ma anche con la faccia più estrema e violenta.
Il baricentro del Parlamento europeo diventa il Partito popolare, ovvero le forze conservatrici. Con un paradosso evidente, il Pd italiano, rimarrebbe uno degli ultimi pilastri socialisti contrapposti alla marea della Destra.
L’asse Macron.Scholz è uscito in frantumi. Si tratta dell’asse che rappresenta l’alleanza più forte in favore dell’Ucraina.
Le prime proiezioni in Italia danno FdI al 27% , il Pd sfiora il 24%, ma la corsa del partito di Giorgia Meloni non si ferma qui. Indispensabile, vitale è arrivare a “uno in più” rispetto alle politiche, ovvero dimostrare che gli italiani la amano, approvano tutto ciò che il suo governo ha fatto, che sono dalla sua parte. Ed ecco che man mano che arrivano i risultati, il nostro Paese non tradisce il trend dell’Europa, e dà manforte alla valanga nera. Fratelli d’Italia arriva al il 28,8%, il PD è al 24, débacle di M5S che si ferma al 10%. Risultato straordinario di Avs, ovvero Verdi e Sinistra Italiana, che raggiunge il 6,7%. Effetto Salis a parte, un balzo importante che pone Fratoianni e Bonelli come punto fermo nella sinistra.
Il risultato del PD rafforza la leadership Schlein, Meloni (e Fratelli d’Italia) diventa sempre più “Giorgia” ma soprattutto ora si punta dritti sul premierato.