Roma – “La sentenza numero 162 della Consulta è stata chiarissima: non c’è più alcun divieto nel nostro Paese alla fecondazione eterologa. Si può fare presto e bene senza bisogno di alcun decreto, ma niente stop a chi ha deliberato – ha dichiarato Susanna Cenni, parlamentare senese del Pd alla Camera, intervenendo sul dibattito intorno alla fecondazione eterologa e riferendosi alla delibera della Regione Toscana – . Anche le parole espresse del presidente della Corte costituzionale, Giuseppe Tesauro in una recente intervista, hanno spiegato benissimo che non esiste alcun vuoto normativo. Adesso si può procedere e riprendere la pratica della fecondazione in modo da dare risposte adeguate e veloci alle migliaia di coppie italiane che dal 2004 sono state costrette a recarsi all’estero”.
Eterologa, Cenni: “Presto e bene senza alcun decreto”
Continua il dibattito politico sulla fecondazione eterologa. Interviene oggi la parlamentare Pd Susanna Cenni. “Credo – afferma Cenni – che l’intenzione del Ministro Lorenzin di fare un decreto fosse sbagliata. Il Pd in commissione affari sociali lo ha ribadito anche attraverso le parole del nostro capogruppo, oltre che con altre autorevoli voci sin dal mese di luglio. Sono convinta che sia stato opportuno fermare un decreto che non serve, così come però non ritengo si debba stoppare chi e già partito. Su questa materia, infatti, si può intervenire in modo assai più semplice, aggiornando la linea guida, attraverso un confronto Stato-Regioni e inserendo la pratica della procreazione assistita nei livelli essenziali di assistenza sanitaria, impegnandosi affinché si garantisca sull’intero territorio nazionale l’accesso alla fecondazione”.
“Su questa materia- conclude la parlamentare – la Regione Toscana ha fatto bene ad assumere subito una delibera. E sono convinta che questa scelta vada difesa. Su questo punto, inoltre, voglio ricordare che in questa Regione abbiamo centri pubblici e convenzionati all’avanguardia, competenze di grande livello come la dottoressa Claudia Livi, che da tempo operano con professionalità per aiutare le coppie con problemi di sterilità e figure che da subito hanno condiviso questa scelta. Per queste ragioni mi chiedo su quali basi si vorrebbe stoppare un servizio sanitario che risponde a un bisogno monitorato e certificato? Certo, su alcuni aspetti sono convinta che si possa migliorare, specificare e aggiornare, ma oggi mi pare chiarito che non esiste più alcun divieto a una pratica civile che si fa in tutta Europa. Da parte mia c’è pieno appoggio e apprezzamento per l’intervento-ponte della Regione Toscana, che ha come scopo principale la tutale della salute dei cittadini”.