Esiste una tassa “rosa”? Le francesi chiedono un’inchiesta

Parigi – Le donne non solo vengono pagate meno degli uomini ma, come se non bastasse,  devono sborsare più euro per alcuni prodotti e servizi. Dell’esistenza di una ‘tassa rosa” sono convinte migliaia di francesi che con una petizione che ha raccolto 20.000 firme hanno chiesto al ministero dell’economia di lanciare un’inchiesta per appurare l’esistenza o meno di una discriminazione ai danni delle donne.

A interrogarsi per primo in Francia  sull’esistenza di una “woman tax” , un fenomeno già  all’esame negli Stati Uniti è stato il collettivo femminista Georges Sand. “Ci siamo rese conto che sui prodotti di consumo quotidiano, le donne erano sistematicamente tassate “ ha dichiarato una militante citando come esempio i rasoi che le confezioni di rasoi per le donne costano più di quelle per gli uomini. Sovrapprezzi sono stati anche constatati nei servizi, con tintorie che hanno tariffari diversi per stessi capi a seconda che siano per maschili o femminili o parrucchieri che per uno stesso tipo di taglio corto  fanno pagare di piu`  le clienti donne.

Il governo ha promesso una rapida inchiesta. La sottosegretaria ai consumi Carole Delga ha  già  incaricato alla direzione della Concorrenza , dei Consumi e della Repressione delle frodi di  agire rapidamente per mettere fine a una “diseguaglianza dei prezzi”.

 

Foto: www.depositphotos.com

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