Un esercito di topi all’assalto di Firenze

Firenze – Viale Canova, le Piagge, via Villamagna: le segnalazioni vengono da tutte le parti della città. Topi, topi, topi e ancora topi: piccoli, grandi, graziosi o repellenti ratti. La marea monta su Firenze, segnalazioni da tutte le zone in cui ci sono le case popolari, da cittadini che vivono in case non popolari. Insomma, dopo le scuole chiuse per topi, reparti ospedalieri (ricordiamo solo la Vamba di Novoli e l’hospice di Torregalli) dopo le piogge, l’umido e un inverno che non diventa mai freddo, escono dalle cantine, dalle fogne, dagli scoli, e si presentano all’uscio. Chi? I topi.

“In alcune zone popolari, come via Canova o gli insediamenti a Novoli o in via Baracca – raccontano i responsabili di Asia, il sindacato inquilini dell’Usb, che mostrano le segnalazioni ricevute – le madri hanno sbarrato l’accesso alle terrazze ai figli, per paura che si infettino data la presenza allarmante di escrementi e topi che scorrazzano”. Perché il vero problema, come raccontano alcuni cittadini del quartiere 4 alle prese con l’accresciuto numero dei roditori “è il fatto che benché si mettano le pasticche di veleno alla sera, alla mattina non si trova niente: né pasticche né topi. Morti, beninteso: di quelli vivi, ce ne sono a iosa”.

“Il fatto che a Firenze ci siano i topi – dice un’insegnante che vive in via Canova – non è di per se’ una novità: sono sempre stati una presenza costante nella vita della città come lo sono anche nelle altre città italiane. Il problema ora è un altro: sono diventanti così tanti che vengono ritrovati non più solo ai pianterreni, ma anche al primo e addirittura al secondo piano”. In un terratetto vicino alla salita di Villa Strozzi, dove un tempo c’era il Polimoda, il topo se lo sono trovato in soffitta. Inutile dire che la preoccupazione cresce.

Le segnalazioni a Casa spa, per quanto ci assicurano gli inquilini delle case popolari dove il fenomeno è più facile da monitorare, sono state fatte, ma per ora non ci sono risposte. “Il vero dubbio alla fine – conclude il sindacato degli inquilini Asia – è che il problema sia più generale e riguardi l’intero stato di manutenzione della città. E’ ovvio che il mutamento climatico, con umidità crescente a fronte di un clima che si mantiene eccezionalmente mite, ha una responsabilità nella proliferazione di varie specie animali, fra cui i topi. Ma il quesito è: di fronte a questo, l’amministrazione comunale non dovrebbe forse armarsi in maniera più attenta per fronteggiare le situazioni che possono venirsi a creare? Magari aumentando gli interventi di manutenzione per quanto riguarda fogne, pozzi, corsi d’acqua, sorvegliando argini e discariche?”.  

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