Firenze – La questione potrebbe essere riassunta così: 23 assegnatari dell’autogestione delle case popolari di via Federico da Montefeltro una sera andarono a letto pensando di avere, come da assegnazione e da anni, un posto auto privato sulla strada davanti ai loro appartamenti, ma svegliandosi alla mattina …. i posti auto non c’erano più. Scomparsi, in quanto verso la fine di agosto scorso, il servizio mobilità del Comune di Firenze, ridefinendo la segnaletica stradale, ne ha invaso una parte. Destinazione dei posti auto assegnati insieme all’alloggio, parcheggi pubblici.
Spiegazioni agli utenti, fino ad allora assegnatari oltre all’alloggio, del posto auto? Zero. Nessuna spiegazione, tranne il fatto che si suppone che per qualcuno il semplice fatto che si tratti di strada pubblica rimuova ogni difficoltà e quindi anche il diritto (parte inegrante della stessa assegnazione) al posto auto. Certo. Il problema tuttavia è che, secondo quanto spiegato dagli inquilini dell’autogestione, che hanno cercato spiegazioni dell’operato della Mobilità (da agosto ad ora) attivando sia Polis che Casa spa, quei parcheggi erano, sono, di pertinenza degli alloggi popolari assegnati. Insomma, per farla breve: i parcheggi appartengono a Casa spa. Nessuno, neppure il Comune, può inventarsi un esproprio dalla sera alla mattina. O comunque, qualcuno dovrebbe almeno spiegare il come e il perché. Invece niente. O meglio qualcosa sì: fidando sul fatto che nessuno ha detto loro niente, gli assegnatari hanno provato a continuare a parcheggiare in quelli che una volta erano i loro stalli. Peggio che mai, fioccano le multe. Anche se, fra parentesi, non si capisce, anche stavolta, il come e il perché: essendo i parcheggi disegnati con strisce bianche ed essendo gli assegnatari residenti, perché dovrebbe essere loro comminata sanzione se parcheggiano?
La vicenda si ingarbuglia. L’unico modo che possiedono i cittadini per non pagare le multe è senz’altro il ricorso. Ma perché ricorrere? I posti auto non sono forse di Casa spa? Non sono forse stati assegnati insieme agli alloggi? e se anche non gfosse così, si chiedono i cittadini, non siamo forse residenti? E le strisce bianche non segnalano le soste per i residenti? Allora, chi sbaglia: i cittadini o gli uffici della mobilità? Inoltre, c’è anche un’altra questione molto rilevante: le soste ridisegnate bloccano l’accesso alle rampe di tre disabili che abitano nello stabile. Quindi, oltre al danno per le 23 famiglie e alla diminuzione dell’assegnazione, che prevede alloggio e posto auto, emerge anche l’impedimento dei disabili a raggiungere le rampe di accesso, ottime strutture che, come è evidente, consente il raggiungimento di un minimo di autosufficenza a chi conosce impedimenti fisici.
Finale temporaneo: un presidio flash mob che si è svolto con tanto di cartelloni colorati a fronte del silenzio dell’amministrazione, protesta cui ha partecipato anche il Sunia.
Sintetizza la vicenda la segretaria del Sunia regionale Laura Grandi: “Nel giro di una notte, 23 famiglie si sono trovate senza il loro posto auto e senza alcuna preventiva spiegazione! A distanza di tanti mesi, aspettano ancora di sapere quando gli verrà restituito il loro parcheggio! Tra l’altro i parcheggi ridisegnati, bloccano le rampe d’accesso ai 3 disabili dello stabile! Hanno chiamato il Sunia per sostenere la loro civile e giusta protesta: Vogliamo sapere perché ci avete tolto i nostri posti auto!!!”.