Firenze – Un prezioso lavoro di recupero e ricostruzione storico-giuridica e per immagini: protagonista, l’edilizia residenziale pubblica a Firenze, dai primi passi del Granducato ai recenti piani di zona. Si tratta di una pubblicazione, dal titolo ‘Uno sguardo sull’edilizia residenziale pubblica a Firenze. Dal granducato ai piani di zona’, curata da Davina Catalano, Barbara Grazzini e Jessica Tocci, che hanno svolto il Servizio civile all’Archivio storico del Comune.
Il testo, disponibile in versione digitale, è il risultato del progetto ‘L’abitato costruito della città, identità, conservazione e trasformazione: due secoli di storia del Comune di Firenze’ nell’ambito del Servizio civile nazionale 2018.
La presentazione si è tenuta stamattina, mercoledì 13 marzo, in Sala d’Arme a Palazzo Vecchio. Presenti l’assessore alla Casa Sara Funaro, il responsabile dell’Archivio storico Luca Brogioni e il presidente di Casa spa Luca Talluri. È intervenuta anche Davina Catalano, che ha raccontato il lavoro svolto da lei e dalle sue due colleghe per realizzare la pubblicazione, curata in collaborazione con l’archivista Barbara Grazzini. Da segnalare anche la presenza del presidente dell’Unione Inquilini, Vincenzo Simoni, a testimoniare non solo l’importanza storico-documentale della pubblicazione, ma anche la riaffermazione di alcuni principi di welfare sociale riguardanti la casa che rappresentano l’argine per non considerare, secondo tendenze recenti, il problema dell’emergenza abitativa un semplice problema di ordine pubblico.
“Questa bella pubblicazione, che racconta la storia delle case popolari a Firenze, è frutto del lavoro di tre ragazze che hanno svolto il servizio civile all’Archivio storico – ha ricordato l’assessore Funaro – è un testo pieno di immagini dedicato alla casa, settore a cui teniamo particolarmente. La casa è, infatti, uno dei temi che è sempre stato ed è tutt’ora al centro delle politiche amministrative cittadine, le quali non nascono dal niente, ma hanno una lunga e ricca storia. Per questo, abbiamo ritenuto fondamentale fare una ricerca che facesse vedere il percorso di Firenze dal punto di vista abitativo pubblico per poi ragionare su quello che facciamo oggi e che può essere fatto domani in città. Questo testo è la dimostrazione che a Firenze la casa è un tema sentito, che sta dentro un disegno più ampio di città”.
Sul piatto, anche un tema più generale ma particolarmente pregnante nell’ambito dell’edilizia popolare, vale a dire lo stretto legame fra l’abitare sociale e la bellezza. “Troppo spesso nell’immaginario collettivo, nelle varie epoche storiche e nei vari Paesi, ha prevalso l’idea che le case popolari e le accoglienze per i più bisognosi non dovessero essere belle – ha aggiunto l’assessore – per fortuna, noi abbiamo avuto nel nostro passato e ce l’abbiamo ancora oggi, una grande attenzione sul fatto che è fondamentale unire il bisogno sociale abitativo con il concetto di bellezza. Se non si parte dalla bellezza non riusciremo mai a far uscire le famiglie dalla condizione di disagio. È costruendo e offrendo luoghi belli e accoglienti che riusciamo a dare alle persone la spinta per ripartire”.
“Questo volume racconta, recuperando immagini e disegni, la storia della costruzione delle case popolari a Firenze – ha detto Luca Talluri -lasciando un contributo molto utile alla riflessione decisionale in corso, sia perché racconta di esempi customizzati ancora attuali e quindi riutilizzabili, sia perché dà un riconoscimento del valore delle periferie quali frontiere del dinamismo della città, metafora concreta di un modello evolutivo in atto: nuovi luoghi del progetto contemporaneo mediante la riconnessione/accessibilità, la rigenerazione degli edifici, la policentralizzazione delle funzioni e la resilienza”.
“La selezione effettuata fra i documenti conservati presso l’Archivio storico del Comune di Firenze – ha detto Luca Brogioni – operata in un ambito in cui l’alluvione del 1966 ha purtroppo lasciato vuoti significativi, mira a rappresentare un ideale percorso all’interno delle vicende dell’edilizia residenziale pubblica che hanno visto coinvolta l’amministrazione comunale fin dal granducato. Le spinte sociali e politiche degli anni quaranta dell’Ottocento si concretizzarono infatti, fra l’altro, nella presa di coscienza del problema della casa, che fu poi recepito dallo stato nazionale con la legge Luzzatti del 1903”.
‘Uno sguardo sull’edilizia residenziale pubblica a Firenze’ illustra lo sviluppo dell’edilizia residenziale pubblica in varie zone della città, dalle maisons ouvrières realizzate in vari quartieri dalla Società anonima edificatrice, ai grandi blocchi di case di via Bronzino, via Manni, via Zanella, al Villaggio INA Casa dell’Isolotto per arrivare ai complessi delle zone di Sorgane e Torri a Cintoia, affiancando alla preziosa documentazione una serie di fotografie che restituiscono l’immagine attuale della zona interessata.
Fanno seguito un’appendice bibliografica e documentaria di orientamento alla ricerca e due saggi: il primo riguardante i principali atti amministrativi del Comune di Firenze e la legislazione in materia, il secondo relativo alla storia degli istituti per le case popolari in Firenze.
Per scaricare la pubblicazione cliccare su http://wwwext.comune.fi.it/archiviostorico/documenti/presentazioni_libri/Uno-sguardo-edilizia-residenziale-pubblica-a-firenze/Sguardo_edilizia_res_firenze_rev_web.pdf