Eppure crescono: nel terzo trimestre 2021 le imprese reggiane registrano un lieve incremento dello 0,6%

Nonostante le flessioni che hanno investito ordini e fatturato a causa della pandemia, il sistema economico reggiano mantiene la propria consistenza in termini di numero di imprese. A oltre un anno dall’inizio delle restrizioni e dall’avvio della frenata dell’economia mondiale, i dati del primo trimestre 2021 parlano, infatti, di 53.932 aziende registrate nella nostra provincia, con un tasso di variazione in lieve crescita, pari allo 0,6% (corrispondente a 303 unità in più), rispetto ai primi tre mesi del 2020

Nonostante le flessioni che hanno investito ordini e fatturato a causa della pandemia, il sistema economico reggiano mantiene la propria consistenza in termini di numero di imprese.
A oltre un anno dall’inizio delle restrizioni e dall’avvio della frenata dell’economia mondiale, i dati del primo trimestre 2021 parlano, infatti, di 53.932 aziende registrate nella nostra provincia, con un tasso di variazione in lieve crescita, pari allo 0,6% (corrispondente a 303 unità in più), rispetto ai primi tre mesi del 2020.

Il saldo leggermente positivo è legato soprattutto al forte rallentamento delle cancellazioni, passate dalle 1.332 del periodo gennaio-marzo 2020 a 1.076 (-19,2%).
E’ quanto emerge dalle analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio sui dati relativi alla natalità e mortalità delle imprese nel primo trimestre 2021, rilasciati da Infocamere.
Al rallentamento delle cancellazioni dal Registro delle Imprese della Camera di Commercio ha corrisposto, sempre nel primo trimestre 2021, un aumento del 6% delle iscrizioni, che si sono attestate a 1.046.

“Si tratta di dati confortanti – spiega il Commissario straordinario della Camera di Commercio, Stefano Landi – ma questo non deve indurre ad allentare la guardia sulle conseguenze causate dal virus e dalle forti criticità che permangono a carico di importanti settori della nostra economia”.
“Con ulteriori ristori e nuove risorse per gli investimenti – prosegue Landi – è infatti necessario assicurare sostegni e prospettive di ripresa a imprese che sono riuscite a resistere in questi mesi, ma a costi non sopportabili per un periodo più lungo; allo stesso modo è necessario dare spazio e respiro a nuova imprenditorialità e sostenere quei processi di avvicendamento di generazioni che rappresentano i fattori sui quali si può mantenere e implementare il patrimonio sul quale possiamo contare per generare ricchezza e lavoro”.

Tornando ai dati relativi al movimento delle imprese reggiane, la variazione appare negativa per il settore manifatturiero (il saldo tra chiusure e nuove attività è pari -1%), mentre è positivo per le imprese del comparto delle costruzioni (+1,5%) e quelle che svolgono attività immobiliari (+0,7%). Lieve crescita (+0,7%) per le imprese registrate nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione e, a seguire, per quelle del commercio (+0,4%, corrispondente a 40 unità in più) e per quelle dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+0,3%).
Infine, relativamente alla tipologia giuridica delle imprese registrate, viene confermata la crescita per le società di capitale (+2,9%), così come si osserva una lieve ripresa delle imprese individuali (+0,4%). Al contrario, calano le registrazioni di società di persone (-2%) e le “altre forme” giuridiche (-0,8%).

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