Gentile pubblico avvertito e colto, ora potete ammirare cosa può uscire, con prudenza, seconda gli ammonimenti della soprintendente Acidini, dalle “segrete stanze” della Galleria degli Uffizi: i panni, i capolavori tessili messi insieme dai Granduchi tra Cinquecento e Settecento, e usati a rotazione per difendersi dal freddo oltre che per ornare le stanze di palazzi e ville di campagna. Messi al sicuro nel 1987, dopo la spensierata e incosciente ostensione, effettuata tra Otto e Novecento, gli arazzi tornano visibili, ripuliti e restaurati, al nostro godimento, sempre però che ci si renda conto della preziosità di queste “epifanie” – come ben le ha definite Giovanna Giusti, curatrice della mostra. Poiché di apparizioni si tratta, in tutti i sensi: e perché bisogna astenersi dallo strapazzarli e perché sono di una tale bellezza che c’è paura che scompaiano come fanno i sogni. Sono quindi esposti 17 arazzi scelti tra le collezioni del museo: 6 di manifattura fiamminga cinquecentesca che provengono dalle serie tematiche Storie di Giacobbe, Feste alla corte dei Valois, e Battaglie di Annibale; altri 9 di manifattura fiorentina, ancora del Cinque e del Seicento, su disegno del Salviati, dalle Storie fiorentine, le Cacce al leone e al lupo, le Storie mitologiche di Fetonte, e della Passione di Cristo. I Medici avevano una collezione davvero notevole di arazzi fiamminghi, arrivati spesso come doni nella dote delle spose, quali Vittoria della Rovere, o Cristina di Lorena. Gli arazzi sono tutti esposti inclinati, per meglio goderne tutte le sfumature di colore e i disegni intricatissimi, ed anche perché la luce a led speciale che li lambisce, lo faccia senza danni. Quelli che incantano maggiormente sono senza dubbio le Feste dei Valois: tra i fili di seta e lana che formano trama e ordito, brillano i fili d’oro che ricamano gli abiti delle dame di corte, e tale è la complessità del disegno, così fonda la prospettiva, innumerevoli i personaggi, i dettagli del paesaggio tanto precisi, che vien da chiedersi quanti dovessero essere i tessitori messi al telaio di questi panni di circa 4 metri per 4, e ammirarne incondizionatamente la bravura. All’ultima serie, quella dedicata al tema della Passione, sono accostati anche i disegni dei cartoni, da cui si rileva che grandi artisti li eseguirono: Alessandro Allori, e Giovanni Stradano, tanto per dare un esempio. La visita si arricchisce anche di utili dettagli tecnici: sui metodi di tessitura e di tintura. Il sabato sono previste visite guidate su prenotazione.
Galleria degli Uffizi. Fino al 3 giugno 2012.
Giacobbe lascia la casa paterna per recarsi in Mesopotamia, 1530 circa-1544 Bruxelles.Disegni e cartoni: Bernart van Orley (Bruxelles 1488-1541) Tessitura in basso liccio: Willem de Kempeneer (Bruxelles, notizie dal 1534 al 1544)
Festa nei giardini delle Tuileries in onore degli ambasciatori polacchi 1575-1582 Bruxelles. Disegni: Antoine Caron (Beauvais 1521 circa-Parigi 1599) Tessitura in basso liccio: arazziere di Bruxelles non identificato.
Ecce Homo 1547-1549 Firenze, manifattura medicea. Disegno e cartone: Francesco De’ Rossi, detto il Salviati (Firenze 1510-Roma 1563). Tessitura in basso liccio: Nicola Karcher (Bruxelles ? notizie dal 1517-Mantova 1562).Trama: seta
Portiera con stemma mediceo 1596-1597. Firenze, manifattura medicea. Disegno e cartone: Alessandro Allori (Firenze 1535-1607) e bottega. Tessitura in basso liccio: Guasparri Papini (Firenze ? 1540 circa-1621). Trama: lana e seta