Firenze – “Non soltanto la Toscana, in attesa dell’accordo economico nazionale con la ditta produttrice, ha fatto sì che fosse trattato in modo compassionevole un quarto dei pazienti gravi curati in Italia, ma è dalla fine dello scorso anno che i medici toscani possono prescrivere il Sovaldi, il nuovo farmaco a base di sofosbuvir (il principio attivo), senza alcuna limitazione nelle quantità e nella disponibilità. Abbiamo quindi fatto presto e bene tutto ciò che era in nostro potere e siamo pronti a continuare la cura dei pazienti che ne hanno necessità”. E’ quanto ha dichiarato ieri Luigi Marroni, assessore al Diritto alla salute della Regione Toscana, a seguito di due interrogazioni presentate l’una alla Camera dei deputati e l’altra in Consiglio regionale, inerentiuna presunta mancata attivazione in Toscana del trattamento dei pazienti affetti da epatite C dopo l’uscita sul mercato mondiale del nuovo farmaco, ritenuto più efficace.
Il costo delle cure sarà notevole per le casse regionali, informa la nota della Regione Toscana, visto che un ciclo di trattamenti può andare anche oltre i 30.000 euro a paziente. La stima regionale è che nel 2015 i pazienti candidati alla somministrazione del farmaco possano essere fino a 1700. La Regione pensa di poter far fronte alle notevoli spese necessarie a garantire le cure attingendo al fondo previsto dalla Finanziaria 2015 per i farmaci innovativi.
In Toscana, spiega la nota della Regione, il trattamento con il farmaco Sovaldi è stato attivato dall’agosto 2014 con un accesso per uso compassionevole, cioè con la fornitura gratuita da parte del produttore, in seguito al mancato accordo economico tra l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e la ditta produttrice, la Gilead. Al momento della chiusura della possibilità di ricorrere all’uso compassionevole, cioè all’inizio del dicembre scorso, nella regione Toscana erano stati approvati 216 trattamenti a fronte di un totale nazionale di 894 trattamenti.
“La pronta attivazione dell’uso compassionevole – conclude l’assessore – ha permesso la cura immediato dei pazienti più gravi che non avrebbero potuto attendere i tempi della contrattazione economica e della successiva commercializzazione”.