Ente Cassa di Risparmio, domani si vota per il Consiglio d’amministrazione

Si tratta di un ricambio che riguarda il 50% dei consiglieri, che vengono eletti con votazione a scrutinio segreto. Resta fuori l’elezione del Presidente che verrà attuata in un secondo tempo dal consiglio di amministrazione rinnovato.
Sono sei, i consiglieri di amministrazione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che domani verranno eletti col voto dei 22 membri del Comitato di Indirizzo. Si tratta di un ricambio che riguarda il 50% dei consiglieri, che vengono eletti con votazione a scrutinio segreto. Resta fuori l’elezione del Presidente che verrà attuata in un secondo tempo dal consiglio di amministrazione rinnovato. Dunque, un primo punto che rende particolarmente delicata (in questo momento politico ancora di più) la fase elettiva dei nuovi sei membri, è che il ricambio del 50% (12 in tutto) rende la composizione del Cda stesso e la scelta dei “nuovi” (o eventuali riconferme) particolarmente importante per il nome del prossimo presidente. Infatti, l’immissione di nuovi e tanti membri potrebbe venire a turbare o a “riaggiustare” il tiro per quanto riguarda il nome del nuovo “capo” del battello; meglio, del transatlantico.

Intanto, è da tenere in conto che alcune questioni, rimaste aperte fino a due mesi fa e che potevano influire sulla tornata odierna, sono state ormai superate. E si trattava di questioni appese alle quali c’era la possibilità di rinnovare gli incarichi di almeno tre consiglieri, oltre alla riconferma del Presidente uscente, Giuseppe Maracchi. Il quale, di fatto, è “out”, dal momento che fra le questioni superate c’è proprio quella di non procedere immediatamente con la modifica statutaria che ne avrebbe consentito, volendo, la rielezione. Tempo guadagnato, per quanto riguarda il consiglio d’indirizzo (ai cui 22 membri spetta il rinnovo del Cda) che ha rinviato le votazioni per lasciare formare degli orientamenti anche nel senso di una proposta che non entri in qualche modo in contrasto col Mef.

D’altro canto, le questioni che il Cda dovrà affrontare sono diverse e complesse, grevi di implicazioni sul territorio e sugli assetti interni ed esterni: da un lato, la differenziazione degli investimenti del patrimonio, che al momento sono in larga parte su Intesa San Paolo e Cassa di Risparmio; dall’altro, riorganizzazione interna e nuovi metodi di erogazione in un contesto di ristrettezza dei fondi; dall’altro ancora, affrontare la generale riforma delle Fondazioni bancarie.

Va da se’ che fra i 22 membri del comitato d’indirizzo si è aperta una doppia ricerca al fine sia di “scovare” persone competenti e indipendenti, tenendo conto dei 120 soci ma non in maniera esclusiva; sia di trovare una convergenza su di un un gruppo di nomi all’interno di una rosa più ampia. Il voto, è bene ricordarlo, sarà a scheda segreta.

In tutto questo, non resta che sottolineare quella che è la vera novità, dal momento che, essendoci 12 candidati per 6 posti, sui quali sono possibili ampie convergenze, non esiste una lista bloccata precostituita. Come dire, che i giochi possono essere fatti e cambiati fino all’ultimo minuto, anzi fino all’ultima scheda. Tra i candidati, il prof. Umberto Tombari dell’Università di Firenze, il presidente dell’Opera del duomo avv. Franco Lucchesi, l’ex rettore prof. Augusto Marinelli, la Vicepresidente dell’AIDDA e già Presidente dell’Associazione amici Uffici Maria Vittoria Rimbotti, il dr. Luigi Salvadori imprenditore, il Prof. Gianni Berni già primario di S.M. Nuova. Ed è fra questi nomi che si trova quello che potrebbe essere il prossimo presidente dell’Ente, vale a dire il professor Tombari, che si segnalerebbe per la garanzia di indipendenza che sembra prospettare. Infine, giova ricordare che la seduta del comitato che avverrà domani avrà nell’ordine del giorno non solo la nomina dei consiglieri ma anche un’altra importante decisione, ovvero se aderire o meno all’Opa sulle azioni dell’aeroporto di Firenze.

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