Firenze – Enrico Rossi governerà la Toscana per altri cinque anni e non nasconde la sua soddisfazione. “la Toscana – ha detto – si conferma regione saldamente a sinistra”, e si presenta come “un argine contro il populismno e l’antieuropeismo”. Il centro destra nella sua versione leghista ha ottenuto un buon risultato, ma non all’altezza di quello che aveva ottenuto cinque anni fa e dunque si è indebolita. Il Movimento 5 Stelle entra per la prima volta a palazzo Panciatichi con ambizioni ridimensionate e Rossi spera con proposte migliori rispetto a quelle di abolire le mammografie. Ma la soddisfazione del neoeletto (alle 2 della notte con una percentuale che si aggira intorno al 48%) è anche uno schiaffetto alla sinistra radicale di Sì Toscana, che “si è separata dalla maggioranza e ha intrapreso una strada sbagliata per cui è stata fortemente ridimensionata”.
Se si guarda poi all’andamento dello spoglio delle schede al livello nazionale, il caso Toscana è del tutto anomalo anche perché il Pd è stato unito e ha vinto e non è accaduto come in Liguria dove “un dispetto ha fatto vincere gli altri”. Rossi ha confermato che formerà una giunta con 8 membri e che il suo programma elettorale in 25 punti sarà quello dei primi 100 giorni sui quali ha scommesso anche il suo stipendio: rinuncerà all’emolumento se non riuscirà a realizzare almeno l’85% delle promesse. In ogni caso provvederà quanto prima a completare l’abolizione dei vitalizi.
Sulla bassa affluenza Rossi ribadisce che è stata condizionata anche dall’ormai troppo frastagliato calendario elettorale che “dovrebbe essere riallineato con legge nazionale”, così come anche dalla scelta di votare nel mezzo di uno dei ponti più lunghi della primavera con molte persone che avevano già prenotato. “Penso poi che noi votiamo con lo stesso lapis copiativo che adoperavamo al referendum Monarchia o Repubblica mentre si potrebbe trovare un ben più agevole sistema telematico per farlo. Ora dobbiamo aspettare ore per avere i risultati definitivi”.