Firenze – Protocollo di intenti fra la Cia Agricoltori Italiani della Toscana, Arci Caccia Toscana e Libera Caccia Toscana per il superamento dell’emergenza ungulati e la gestione del territorio. E’ stato sottoscritto a Firenze e si tratta del primo documento di intesa e di collaborazione fra organizzazioni agricole e associazioni venatorie.
L’obiettivo dell’accordo, in sintesi, è quello di dare vita ad un reciproco patto di consultazione e collaborazione a livello regionale e nel territorio su tutti i temi connessi alla gestione faunistica; primo fra tutti la messa in atto di tutte le azioni rivolte alla piena attuazione e monitoraggio della Legge obiettivo e gli altri provvedimenti regionali. Superare insomma l’emergenza ungulati che sta attanagliando l’agricoltura toscana da anni in un clima di reciproca collaborazione con il mondo venatorio.
Il documento è stato sottoscritto dai presidenti regionali delle tre sigle, Luca Brunelli (Cia Toscana), Sergio Sorrentino (Arci Caccia, presidente nazionale e rappresentante per la Toscana) e da Alessandro Fulcheris (Libera Caccia), alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi.
I temi trattati dall’accordo sono la prevenzione dei danni causati dagli ungulati; il contenimento e il riequilibrio dei danni; oltre al risarcimento agli agricoltori colpiti. La gestione del territorio ha un valore strategico prioritario ai fini della competitività della Toscana, per valorizzare l’agricoltura, l’ambiente, la biodiversità e la fauna selvatica.
In primis l’accordo punta al perfezionamento della definizione delle aree vocate e non vocate per le diverse specie di ungulati; ad una gestione sinergica dei diversi strumenti previsti dalle norme regionali per il contenimento della presenza di ungulati affinché vengano raggiunte le densità sostenibili nelle aree vocate e l’eliminazione degli stessi nelle aree non vocate (aree agricole).
Ma anche – spiegano Cia, Arci Caccia e Libera Caccia della Toscana – alla effettiva gestione faunistica di tutto il territorio regionale attivando efficaci misure di contenimento, prelievo e di prevenzione compresi gli istituti, le aree protette, naturali ed i parchi. Inoltre si deve andare verso uno snellimento delle procedure per raggiungere gli obiettivi di controllo e riduzione dei danni alle produzioni agricole avvalendosi dei metodi già in essere e previsti dalla normativa in vigore (braccata, girata, selezione, piani di contenimento e prelievo, controllo).
Le tre associazioni si impegnano a promuovere una revisione normativa, a partire dalla legislazione nazionale anche con apposite leggi di supporto, in grado di superare gli attuali lacci e lacciuoli che imbrigliano la gestione faunistica in un inestricabile dedalo di competenze, causa principale del moltiplicarsi di un contenzioso senza fine. Su questi temi, Cia Agricoltori Italiani Toscana, Arcicaccia Toscana, Libera Caccia Toscana, si impegnano a promuovere un confronto ampio ed aperto a tutti gli ulteriori apporti, nella consapevolezza che solo attraverso un approccio incentrato su relazioni positive tra mondo agricolo, mondo venatorio e le altre categorie interessate, si possano determinare risultati positivi per la salvaguardia delle tradizioni venatorie e per la gestione del territorio, a partire da quella faunistica.
Foto: da sinistra Fulcheris, Sorrentino e Brunelli