Firenze – Un quadro sintetico, numeri freddi che tuttavia fotografano meglio di mille parole il presente e il futuro che verrà: crollo del potere d’acquisto delle famiglie di circa 1870 euro annui in media, a fronte dell’amento del lavoro precario che ha visto (secondo trimestre 2002), nell’area metropolitana fiorentina gli avviamenti al lavoro raggiungere le 8.913 unità a tempo indeterminato (di cui 3.922 femmine e 4.991 maschi), mentre a tempo determinato si arriva a 40.631 unità (metà maschi metà femmine circa), con 8.320 contratti in somministrazione, 1.409 in co.co.co, 1.410 in tirocinio, 2.463 in apprendistato, 3.001 lavoro domestico, 7.308 lavoro intermittente, 2.244 altre forme.
Capitolo casa, nell’area metropolitana fiorentina i dati parlano di oltre 5mila richieste di domande di contributo affitto nel 2021 ( 2847 nella sola Firenze), 50 convalide sfratti alla settimana dal Tribunale di Firenze ( 98% per morosità’), 130 sfratti con forza pubblica al mese, 2.400 sfratti convalidati nell’anno.
Canoni di locazione spesso al di sopra del 50% del reddito dell’inquilino. Stimate a Firenze almeno 15mila le famiglie sull’orlo del precipizio, in emergenza abitativa.
Mutui: l’aumento medio della rata è di circa 260 euro per il variabile, l’aumento medio del mutuo di nuove erogazioni è di circa 240 euro (aumento tassi d’interesse Bce).
Numeri dunque, che stamattina sono stati resi pubblici in un incontro voluto da Cgil-Cisl-Uil, in attesa a breve del confronto con i Comuni sui bilanci 2023, in vista della contrattazione sociale. Il principio messo in campo dai sidacati da un lato è “aiutare chi è in sofferenza e costruire comunità solidali”, dal momento che “a una situazione straordinaria servono risposte straordinarie”; dall’altro, chiamare le istituzioni alle proprie responsabilità mettendo sul tavolo proposte che entrano nel vissuto quotidiano delle persone: tariffe più eque, sostegno per gli affitti degli alloggi, aiuti per le bollette, investimenti su anziani, sanità, asili, disabilità, marginalità, lotta all’abbandono scolastico
“ Non si può contare solo sulle risorse pubbliche – sottolineano in una nota gli organizzatori – ma è necessario realizzare un nuovo spirito di comunità e costruire comunità solidali, in una nuova alleanza fra istituzioni e società civile che possa fornire un contributo che, sotto la guida e la programmazione delle istituzioni locali, collabori alla realizzazione degli obiettivi. Che sono: aiutare chi è oggi in sofferenza e rischia di esserlo ancora di più nei prossimi mesi; sostenere la sanità pubblica ed universale; programmare la transizione energetica”, appello lanciato stamani da Giancarla Casini, Giovanni Ronchi e Flavio Gambini ai Comuni fiorentini.
Sulla bilancia pesano “la scarsa certezza sulle risorse di trasferimento da parte dello stato agli enti locali, e l’aumento dei costi energetici”, due voci che rendono difficile il lavoro degli amministratori. “Proprio per questo – insistono Casini, Ronchi e Gambini – è necessario recuperare un forte spirito solidaristico delle comunità, oltre che interventi economici nazionali”.
Qualcosa che si poteva fare, tuttavia, non è stato fatto e i sindacati chiedono che siano questi i punti di ripartenza. Ad esempio, alcune risorse da destinare alle fasce più fragili della popolazione potrebbero essere recuperate dalle amministrazioni locali “attraverso una vera lotta all’evasione fiscale contributiva e tributaria, rafforzando percorsi virtuosi con l’ausilio di tecnologia e personale”, ma anche “attraverso l’impiego dei dividendi di società partecipate da recuperare per il sociale”.
Un ruolo che i sindacati giudicano “fondamentale”, sarà anche chiamare “le comunità locali in tutte le loro articolazioni sociali a collaborare per rispondere ai bisogni immediati delle persone, e realizzare insieme le condizioni per una migliore assistenza socio-sanitaria oltre all’autonomia energetica utilizzando le fonti sostenibili”.
In conclusione, “Se tutti insieme ci chiederemo non solo quello che lo Stato ed il Comune possono fare per noi, ma anche quello che ognuno di noi può fare per aiutare la comunità ad affrontare questo momento di difficoltà e programmare un futuro migliore, possiamo realizzare quello che ci dicevamo durante la pandemia: insieme ce la faremo”.
Nello specifico, ecco in sintesi le richieste del sindacato ai Comuni nei vari ambiti.
Politiche fiscali: Equità nella tassazione, nei tributi e nell’applicazione delle tariffe a domanda individuale, nel nome della progressività
Sostegno al diritto alla casa: Maggiori contributi affitti al fine di intervenire al sostegno al reddito delle famiglie, un presidio per evitare morosità incolpevoli e misure tese ad incentivare i proprietari degli immobili sfitti ad affittarli, a canoni concordati, a studenti e giovani.
Sostegno all’Infanzia e all’Adolescenza: Garantire una progressiva riduzione delle tariffe per gli asili nido e ampliare l’offerta dei posti ad offerta pubblica.
Sostegno contro l’aumento del caro vita e delle tariffe di luce e gas: Costituzione di fondi di solidarietà intervenendo con agevolazioni prima che venga tagliata la luce e il gas.
Investimenti sui servizi sociali: Trasferimento di risorse economiche alle Società della salute per intervenire con progetti mirati ed integrati con la sanità su: persone anziane non autosufficienti, abbandono scolastico, disabilità e contrasto alle marginalità.