Questa è la storia di una famiglia composta da quattro persone, marito, moglie e due bambini, che quattro anni fa si trasferisce da Napoli a Firenze alla ricerca di una vita migliore. I primi tempi le cose vanno bene: lui lavora a tempo pieno come idraulico, possono permettersi di pagare l’affitto di un bell’appartamento in un condominio a Novoli e di comprarsi una macchina nuova, nasce il secondo figlio.
Poi la crisi si fa sentire e cominciano ad arrivare i problemi. Carmine non riesce più a portare a casa ogni mese uno stipendio sufficiente e le spese che prima costituivano la normale routine per una famiglia monoreddito come tante, diventano soffocanti, al punto che l’affitto, 850 euro al mese, più 150 di spese condominiali, non può più essere pagato. Il rischio dello sfratto per morosità porta Carmine a vendere la macchina, così da assicurare il pagamento di almeno una parte degli affitti mancanti, ma alla fine è costretto a fare domanda per l’assegnazione di un appartamento nelle case popolari. Secondo Carmine, durante l’iter burocratico per la richiesta si sono verificati degli errori che ne hanno ritardano e compromesso l’esito, con il risultato che non è stato ammesso nella graduatoria degli aventi diritto per aver superato la soglia di reddito per poche centinaia di euro.
Da lì è cominciato quello che Carmine e sua moglie definiscono “un vero e proprio calvario”, scandito da un susseguirsi di incontri con l’amministrazione comunale e momenti di incertezza e timore per il loro futuro, soprattutto dei figli, di due e dieci anni. “Fortunatamente non siamo soli in questa battaglia, – afferma la moglie di Carmine – sia il Movimento di Lotta per la Casa che l’Unione Inquilini di Firenze ci stanno aiutando. Non so come avremmo fatto senza il loro appoggio legale e morale”. Le due organizzazioni sono accorse in sostegno della famiglia anche oggi, dopo l’annuncio di sfratto esecutivo. Hanno organizzato un presidio davanti al condominio in Via Doni, svolgendo un ruolo decisivo nel confronto con l’ufficiale giudiziario e l’avvocato del proprietario dell’immobile, per ottenere il rinvio dello sfratto a fine ottobre e permettere alla famiglia di trovare un appartamento ad affitto calmierato.
Grande soddisfazione sia nel Movimento di Lotta per la Casa che nell’Unione Inquilini, il cui presidente, Vincenzo Simoni, pur dicendosi sollevato per l’accordo raggiunto, non dimentica di sottolineare il gran numero di famiglie che vivono lo stesso dramma a Firenze: “si tratta di una vera e propria emergenza – dichiara Simoni – se pensiamo che l’85% degli sfratti avviene oggi per morosità. Eppure il Comune non assume una posizione di soccorso verso queste famiglie”.
Oggi alla famiglia di Carmine è andata bene. Sua moglie tira un sospiro di sollievo, e con la speranza negli occhi, sussurra al figlio maggiore: “vedrai, un giorno mi ringrazierai per esserci trasferiti a Firenze”.