Elogio funebre di Steve Jobs, con moderazione

Morte del re del marketing. Geniale ma non era Madre Teresa di Calcutta. Il ricordo di un uomo osannato dalle folle dei consumatori

Stefano Comastri

Capisco l’omaggio a una grande personalità, comprendo l’ondata di messaggi di stima nei suoi confronti ma… Steve Jobs non è Gandhi e nemmeno Mandela; e allora?
Indubbiamente uno dei più geniali commerciali del nostro tempo, forse il più grande di tutti, il re del marketing.
Non è facile convincere la gente, anzi il mondo, a spendere; tanto di cappello.
Capisco la superiorità di prodotto ma il prezzo lo giustifica. Fossero tutti così venderemmo tutti la Fiat per comprare Mercedes! Sarebbe giusto?
Un oratore d’altri tempi, un trascinatore di folle, un one man show; un uomo senza cravatta che fa scuola ai colletti bianchi, e quindi?
Credo che ognuno di noi rimarrebbe perplesso dinnanzi all’adorazione per il signor microonde, ci fa risparmiare minuti di preziosa vita garantendoci un caldo pasto, cotto al punto giusto; qualcuno sa come si chiama? Io no!

Un grande saluto ad un grande uomo, perché indubbiamente di questo si tratta; i punti interrogativi sono rivolti ai seguaci, alla massa di consumatori adoranti; all’esercito di uomini da fila al centro commerciale.
Perdiamo un grande pensatore, forse (parere strettamente personale) sprecato nel suo ruolo; un individuo con capacità così eccezionali che seduto sulla poltrona di qualche parlamento o alla guida di qualche organizzazione avrebbe potuto davvero cambiare il mondo.
Non mi permetto di sostenere l’improbabile tesi che i social network, il web a portata di tasca, non abbiamo cambiato il corso degli eventi, ma di prodotti commerciali pur sempre si tratta.

Tutto ciò porta a riflettere sui grandi temi quali il disinteresse da parte delle nuove generazioni verso le grandi problematiche, i giovani vengono disegnati come incapaci d’innamorarsi degli ideali, lontani anni luce dai grandi movimenti del secolo scorso; in senso lato, il mondo Apple, non è altro che un grande movimento, in cui l’unico vero ideale condiviso è la libertà di comunicazione, eppure il numero d’adepti ( e di giovani idealisti del nuovo millennio si tratta) si contano a milioni.

Il mondo è cambiato, lo sappiamo bene, ma tutto ciò ci dimostra che sono i punti di riferimento a essere cambiati. Il marchio vince, la vendita vince, il commercio esulta.

Ciao Steve,
complimenti, ottimo lavoro.

Total
0
Condivisioni
Prec.
La Reggiana nella tana della corazzata Sorrento

La Reggiana nella tana della corazzata Sorrento

I granata di mister Mangone domenica sono impegnati in una difficile trasferta

Succ.
“Sull’equometro Tremonti arriva secondo…”

“Sull’equometro Tremonti arriva secondo…”

Pierluigi Saccardi: “Il Governo ancora una volta a ruota della Provincia di

You May Also Like
Total
0
Condividi