Elisa Simoni: “Welfare da ricostruire soprattutto per i giovani”

Abbiamo incentrato questa intervista su alcuni aspetti importanti del suo prossimo impegno  politico e  istituzionale.
Assessore Simoni, il problema del lavoro specie per i giovani è drammatico..come si propone di affrontarlo in Parlamento?
Per favorire l'accesso dei giovani al lavoro è necessario intervenire sull'ingiustificabile separazione che ancora persiste tra scuola e lavoro rivedendo il sistema dell'istruzione prendendo spunto dal modello tedesco. Contemporaneamente va potenziato lo strumento dell'apprendistato come contratto di primo lavoro a tempo indeterminato. Dall'altro lato, il problema dell'occupazione giovanile dev'essere trattato rivedendo l'intero quadro delle tutele giuridiche, sociali e contrattuali a vantaggio dei giovani e contro la precarietà, per esempio rendendo fortemente conveniente per le aziende assumerli, mediante una politica di forte defiscalizzazione.

Lei ha iniziato giovanissima come assessore alle politiche sociali ad Incisa Valdarno… il sistema di welfare sta pagando duramente la crisi.. non è il momento di un'inversione di tendenza? E magari di considerare  il welfare come un volano della ripresa?
Molti pensano che il nostro sistema di welfare sia un lusso ma siamo davvero convinti che la crisi dell'Europa sia attribuibile all'eccessiva presenza dello Stato? Gli economisti come Stiglitz spiegano da tempo che risolvere il problema del deficit con i tagli alla spesa sociale è un suicidio sia perché servono leve keinesiane per risollevare l'economia sia perché serve il paracadute dello stato sociale per i tanti cittadini in difficoltà. È necessario che l'Europa cambi visione, il modello tedesco contrariamente a quello che vogliono farci credere e' basato su alti livelli di servizi sociali, tutela dell'ambiente e tutele contrattuali. La nostra ambizione dev'essere quella di cambiare la politica italiana attraverso la trasformazione di quella europea.

Un  risultato positivo quello delle primarie del PD sia in termini di partecipazione effettiva che di stimolo al dibattito politico. Cosa fare perché la politica non si fermi agli "addetti ai lavori" ma torni ad essere argomento di dibattito tra la gente?
La migliore ricetta è combattere il populismo con una politica che riacquisti dignità, che affronti con serietà i problemi del paese. Mi pare che il PD stia dando il suo grande contributo attraverso le primarie sia per il premier della coalizione che per i parlamentari. In quest'ultimo caso abbiamo restituito agli elettori la possibilità di scegliere, riallacciando il rapporto tra cittadino ed eletto, di fatto negato dall'attuale legge elettorale, non a caso definita porcellum.

Quali  tra i problemi di  Firenze  e della Toscana intende affrontare in modo prioritario  in Parlamento?
Tutti coloro che saranno eletti avranno una doppia responsabilità: quella nazionale, determinata dalla delicatezza del momento storico che stiamo vivendo e che potremmo affrontare solamente se il paese rimarrà unito e diventerà sempre più Europeo. Dall'altro lato abbiamo il dovere di mantenere vivo un rapporto con il territorio rappresentato, attraverso sollecitazioni reciproche tese a risolvere i problemi che anche questa parte di Italia si trova ad affrontare con sempre meno mezzi e strumenti.

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