Elezioni Usa: l’errore di puntare solo sulla paura dell’immigrazione da sud

Erika Mouyne, ex ministro Panama: “l’America allontana i paesi latino americani”

Gli Stati Uniti dovrebbero guardare ai paesi dell’America latina non solo unicamente come minaccia sul fronte dell’immigrazione ma piuttosto come importanti alleati strategici e partner commerciali. L’immigrazione rischia invece di diventare il principale tema della campagna presidenziale in quanto «  la paura aiuta a far il pieno di voti ».  Lo ritiene, sulle pagine del Financial Times l’ex ministro degli esteri panamensi Erika Mouynes, convinta che, se come sembra gli Usa si avviano a « una relazione riduttiva » con i paesi latino americani « il costo sarà alto » in quanto li allontanerà «  da una pletora di opportunità vitali a favore di una retorica che riduce alcuni dei suoi importanti alleati e partner commerciali al solo danno ».

Un tempo « non era così »,  gli  americani, che « storicamente  capivano i loro vicini del sud  attraverso la musica il cinema e i viaggi » ora invece quando si tratta di parlare di Sud America o Caraibi, « la conversazione inizia e finisce  con il controllo dell’immigrazione » . « In questa equazione l’America si prepara a perdere sia finanziariamente che strategicamente »

Dopo tutto, ricorda, i paesi al sud del confine sono un colosso economico, con un PIL superiore a 6 trilioni di dollari che rappresentano un quinto  del commercio estero, riforniscono il 25%delle importazioni di petrolio e controllano il 60% delle riserve  mondiali di litio accertate. Senza dimenticare che, essendo una delle region a maggiore biodiversità dovrebbe essere in prima linea delle iniziative guidate dagli Usa sul clima. 

La giovane ex ministro di Panama sottolinea anche come nela regione l’aumentare dei costi stia indebolendo la capacità degli Usa di  competere con la Cina con l’America Latina che é diventata al centro della battaglia per il controllo dei semiconduttori.  « Le sue materie prime,  come le sue capacità manufatturiere offrono vantaggi competitivi con più ampie implicazioni  per la sicurezza nazionale americana » prosegue Mouynes sottolinando come per « questa sola ragione i politici statunitensi dovrebbero spingere le multinazionali a sviluppare una presenza in America latina  usando l’Amarica Act ».

Se le campagne di  Donald Trump e Joe Biden per la Casa Bianca non dovessero ricalibrare  gli atteggiamenti nei confronti dell’America Latina , indebolirebbero in modo significativo  una relazione  essenziale e mutualmente vantaggiosa… col ritrarrre negativamente i latinoamericani si genera inevitabilmente ostilità e si finisce  col relegare paesi partner ricchi di risorse come minaccia » .  Non che « ostacolare l’immigrazione clandestina non sia una delle piorità politiche », ma  se la campagna elettorale inonda  tv e social media con messaggi  che riducono alleati storici alla sola minaccia, gli Usa cominceranno a sembrare dei perdenti » sia sul fronte dello sviluppo che di potenziale.

Senza con tare che « un’agenda di crescita economica » a nord e sud « aiuterebbe anche a combattere l’immigrazione non autorizzata. »

In foto Erika Mouyne

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