Firenze – Il punto nodale della nostra democrazia è ristabilire un rapporto di partecipazione e di fiducia tra eletti ed elettori. Questo dipende certamente dai partiti e dal modo in cui sono organizzati, ma anche , e molto, dai sistemi elettorali.
Con l’iniziativa del 13 febbraio della Fondazione Circolo Rosselli, abbiamo pensato che a tre settimane dal 4 marzo un’illustrazione tecnica dei meccanismi non solo di votazione ma di traduzione del voto in seggi parlamentari poteva essere utile per un voto più informato.
Pochi sanno per esempio che in caso di elezione di un candidato in più collegi del proporzionale, questi deve obbligatoriamente optare per il collegio nel quale la lista cui appartiene ha ottenuto la minore percentuale di voti validi rispetto al totale dei voti validi. In altre parole il peggiore risultato percentuale. È solo una delle novità della nuova legge elettorale con cui andremo a votare per la Camera e per il Senato il prossimo 4 marzo. Pensiamo a quanto è previsto per le liste collegate che se non arrivano all’1% buttano via i voti, se riscuotono tra l’1 e il 3% dei suffragi li attribuiscono alla lista prevalente della coalizione, se superano il 3% conseguono la loro quota proporzionale di seggi.
Tutti aspetti forse poco conosciuti ma che è bene conoscere. Sono stati chiamati ad illustrare la legge elettorale due commentatori come il prof. Antonio Floridia, dirigente dell’Osservatorio elettorale della Regione toscana e un giovane socio della Fondazione, Matteo Boldrini, dottorando di ricerca in Mutamento sociale e politico. È bene precisare che i due relatori appartengono opportunamente a partiti diversi anche se il discorso naturalmente sarà più sul piano delle regole che su quello dei contenuti e delle scelte politiche.
Infatti è un impegno civile per le cittadine e per i cittadini italiani votare e votare informati. Bisogna conoscere fino in fondo a cosa corrisponda il concetto di coalizione nella nuova legge. Soprattutto verificare quale grado di libertà viene lasciato nella scelta degli eletti, in altre parole come e in quale modo peserà il loro voto.
Le Fondazioni, i circoli culturali devono fare da collegamento tra società civile politica. È il ruolo che cerchiamo di svolgere. Soprattutto vogliamo prepararci subito per proporre dopo il 4 marzo un’immediata modifica della legge in senso più partecipativo.
Se per esempio le prossime elezioni non dovessero dare una maggioranza di seggi a nessuna coalizione -ipotesi che non è improbabile- , potrebbe rimanere in carica il governo Gentiloni e procedere ad una modifica del sistema elettorale per esempio elevando la percentuale dei seggi attribuiti mediante i collegi uninominali almeno al 50% e conseguendo in questo modo due obiettivi: allargare la scelta diretta dei cittadini e facilitare il conseguimento di una maggioranza da parte della coalizione più forte.
Questo naturalmente implicherebbe in particolare per il centro-sinistra organizzare una vera e forte coalizione di soggetti consistenti. Apriamo un dibattito su questo. Sarebbe importante.
Valdo Spini
Presidente della Fondazione Circolo Rosselli
Foto: Camera dei Deputati