Firenze – Nella consiliatura che si sta concludendo, Stefania Saccardi è stata assessore al diritto alla salute e alle politiche sociali della Regione Toscana, dopo essere stata fra l’altro vicesindaco e assessore al welfare del Comune di Firenze e, dal 2013 al 2015, vicepresidente della Regione.
Alle elezioni regionali del 20 settembre Stefania Saccardi è capolista di Italia viva nei collegio di Firenze 1 Firenze 2 e Firenze 4. Al termine di un incontro con la Fap( Federazione Anziani e pensionati ) di Firenze e con il Circolo Acli Mutuo servizio introdotto da Sergio Parrini e Sandro Innocenti sui temi della sanità e del welfare le abbiamo rivolto alcune domande.
Il sistema sanitario toscano come ha risposto all’emergenza coronavirus? Cosa dovrà essere otenziato per essere preparati ad una possibile nuova ondata ?
Il sistema toscano direi che ha complessivamente retto molto bene di fronte all’emergenza. Le nostre terapie intensive non hanno mai raggiunto livelli di saturazione tali da dover scegliere chi ricoverare e chi no, che è la scelta più terribile in sanità e i nostri ospedali hanno avuto la capacità di riconvertirsi con grande tempestività per rispondere alla emergenza. Oggi noi abbiamo sistematizzato un gran numero di letti di terapia intensiva, abbiamo predisposto reparti da dedicare al COVID in caso di necessità, stiamo aprendo un numero di letti di cure intermedie che porterà a 1500 la disponibilità e stiamo organizzando il territorio affinché sia ancor di più il filtro rispetto all’ospedale e possa prendere in carico a domicilio i pazienti nei casi meno gravi.
La sanità pubblica e il welfare due pilastri della Toscana…riusciranno a restare tali anche in periodo di crisi economica? In particolare ad adeguarsi alle nuove esigenze?
Credo che i due settori che hanno dimostrato di reggere meglio siano stati proprio la sanità e il welfare. Non solo hanno avuto la capacità di attrezzarsi con grande rapidità alle nuove esigenze, ma hanno potuto contare anche su una importante iniezione di risorse che non c’era da anni. Se il Governo, poi, si decidesse ad utilizzare i fondi MES, potremmo avere davvero disponibilità economiche per migliorare il sistema.
Altro tema importante l’economia. Come aiutare la ripresa economica post Covid – 19 ?
La ripresa economica sarà davvero la grande sfida che la Toscana avrà davanti. Dovremmo essere consapevoli che la vinceremo non con misure di assistenzialismo (che vanno bene nel breve periodo) ma con interventi che aiutino le imprese, gli artigiani, i commercianti a riaprire e a garantire lavoro. E questo si può fare con la leva fiscale, con un imponente piano di investimenti pubblici e con misure di valorizzazione delle eccellenze del nostro territorio sia sul piano artistico che sul quello enogastronomico
Firenze è stata particolarmente colpita da questa crisi …. Come intervenire ?
Firenze, come città a forte vocazione turistica, ha forse sofferto più di altre città le conseguenze del COVID. In questi giorni assistiamo ad una timida riapertura di alcune attività ma il nostro tessuto produttivo, il nostro commercio e artigianato è ancora in forte sofferenza. Serve, anche per Firenze, un piano di rilancio che la renda ancor più attrattiva e “sicura” per il turismo, investimenti infrastrutturali per il manifatturiero, poli tecnologici a supporto della ricerca in campo scientifico e potenziamento del distretto della moda anche in termini di formazione. Non saranno tuttavia sufficienti senza un impegno anche dello Stato in termini di defiscalizzazione del costo del lavoro e di un sostegno al mondo delle piccole imprese e degli artigiani.