Firenze – Civatiani fuori? No, non i civatiani, solo Jacopo Ghelli. Sembra proprio questa una conventio ad excludendum che si è consumata ieri sera, nel corso della riunione della direzione cittadina del Pd. E nonostante l’intervento, sembra, del segretario di Civati Paolo Cosseddu, che avrebbe chiamato telefonicamente sia Gianassi, segretario citadino, che Incatasciato, segretario metropolitano, che Parrini, segretario regionale. Sentendosi rispondere che le scelte sul territorio spettano al territorio. Insomm,a il candidato civatiano, con o senza l’avvallo milanese, è Donata Bianchi, donna, rappresentante della società civile, nonostante le firme raccolte a tempo di record da Ghelli. Un nol quello del Pd, fragoroso: su 48 votanti, 47 a sfavore di Ghelli. Stasera si terrà la direzione metropolitana, che dovrebbe dare conferma del collegio fiorentino e di quelli del Mugello, Valdarno e Chianti. Dove i pretendenti “avanzano” di tre rispetto ai posti.
Se la questione che riguarda i civatiani è anzitutto questione di corrente interna (pare che siano ben pochi, ormai solo gli “storici” di Civati a sostenere Ghelli, tutti caldeggiano la scelta di Bianchi avvallata anche dalla maggioranza renziana) un’altra grana si prepara stasera per la riunione del pd metropolitano. E a metterla in campo, sembra sia stato proprio Renzi “senior” vale a dire il padre del presidente del Consiglio, che pare abbia voluto senza dar retta anessuno come candidato in lista per il Valdarno, il sindaco di Rignano, appunto, il medico Daniele Lorenzini. Una scelta osteggiata dalla maggioranza dei “renziani” che avrebbero preferito e anzi, minacciano di non votare Lorenzini) il ben più renziano di “nascita” sindaco di Reggello Cristiano Benucci. Lite in famiglia, verrebbe da dire, ma si sa, fratelli coltelli. E, fra 3-4 giorni, si riunirà la direzione regionale del Pd, cui spetta il compito di ufficializzare i capilista. I “secondi” verranno poi in ragione dell’alternanza uomo-donna.