Elezioni politiche, programmi (3): Centrodestra e suoi associati

Firenze – È un’impresa ardua riferire del programma del Centro Destra o anche solo dare indirizzi per la lettura. C’è infatti un Accordo quadro di programma comune ai 4 partiti  associati nel Centrodestra uno dei quali (Noi moderati) è sua volta composto da due movimenti o forze (Lupi e Toti) e ci sono alcuni (Forza Italia e Fratelli d”Italia) che han fatto proprio i programma comune e altri (Lega e Noi moderati) che hanno anche un proprio programma.

Il rapporto tra questi programmi non è di facile identificazione, ma si può descriverlo così: tutti aderiscono al programma quadro, che a tal fine è solo di massima, composto solo da enunciazioni brevi di obiettivi o anche solo valori da promuovere; due forze politiche si sono poi disegnate un proprio ruolo e programma sul presupposto che le loro proposte delineino modi specifici di raggiungere quegli obiettivi dell’accordo quadro. Ma non vi è un rapporto diretto tra i programmi, sebbene vi siano convergenze su alcuni temi principali.

Né sarebbe facile individuare la relazione (per immaginare quale potrebbe essere la dinamica interna di un governo di centrodestra), poiché alle 17 pagine di  sintetiche proposte dell’Accordo quadro (con 15 ambiti di azione) la Lega affianca un suo programma di ben 200 pagine  articolato su 43 temi e 199 punti a loro volta esposti  distinguendo tra azioni di governo e proposte specifiche immediate.

Noi moderati sceglie invece un modo più breve e discorsivo di specificazione degli obiettivi comuni, nei quali individua alcune azioni più congeniali alla propria linea liberal riformista  con orientamento anche alla dottrina sociale cattolica.

Del programma quadro comune si potrebbe dir molto o poco  dato che è generalissimo. Al di là delle dichiarazioni di massima le azioni indicate riprendono programmi già dibattuti sui quali si concentrerà la campagna elettorale (es. la flat tax); ma vi sono mescolate affermazioni di principio oscure talvolta o azioni particolari (colpisce la promozione delle radici giudaico cristiane e classiche o la politica degli sgomberi delle case occupate).

Attenendosi a questo Accordo quadro Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno evitato di porre all’elettorato la questione dei loro futuri rapporti. Non la evitano invece la Lega e Noi moderati, ma mentre questi si propongono un’azione complementare di apporto alle azioni delle altre forze (un ruolo di presenza collaborativa per tenere viva una tradizione liberale che ritengono avere ancora un seguito elettorale e una sua utilità)  il complesso programma della Lega (quasi un trattatello di politica economico sociale), reca anche molte proposte che indicano linee di un disegno autonomo e che verosimilmente resterà dichiarato ma non discusso e forse neppur percepito.
Basti come esempio la proposta con la quale la Lega chiude il suo programma prevedendo una legge per difendere la libertà di pensiero nell’insegnamento e nella ricerca, ma che  costituirebbe un inedito intervento normativo nell’ambito della organizzazione amministrativa di questi settori dominati dal principio ampio costituzionale.
(Segue)
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