Elezioni politiche, i programmi (4): il Partito Democratico

Firenze – A prima lettura fa venire in mente il discorso della regina quando legge al Parlamento le intenzioni del suo governo; il PD  non si perde in polemiche (salvo qualche punta su flat tax o altro)  né argomenta per dimostrare: enuncia le intenzioni con qualche breve ragione e forse pensando di non aver da conquistare elettori cerca di chiamarli a raccolta su linee di azione tracciate o riprendendo cose avviate con Draghi o (molte aggiungendovene).

Ad evitare di perdere la direzione strategica sovraccaricando le proposte (molte necessariamente enunciate brevemente con rinvio al momento di governo) il programma è assai strutturato. Si apre con una breve premessa patriottica ma non ignara dei difetti del paese e pone tre linee strategiche (pilastri) alle quali riporta la scelta tra destra e progresso democratico  (sviluppo sostenibile, lavoro conoscenza e giustizia sociale, diritti e cittadinanza).

Tracciato il discrimine di scelta rispetto a cinque temi, questi vengono sviluppati grosso modo secondo questo schema:  lo stato di ciascuna questione, le esigenze, cosa fare con rinvio a vari strumenti (piani  fondi speciali, agenzie speciali e altre riorganizzazioni dell’amministrazione, inclusi i temi delle assunzioni e della formazione di competenze nei vari settori comprese le forze di sicurezza e l’apparato amministrativo locale.

Ne risultano anche ripetizioni o accorpamenti non chiari, che confermano che si tratta principalmente di un programma di raccolta, nel quale dopo l’introduzione si è preferito non tralasciare temi e proposte, anche a scopi interni (non scontentare dei settori, non dimenticarne, non perdere il lavoro fatto con le Agorà.

Viene recuperata poi l’impostazione strategica in una sezione intitolata “La cornice” e nella successiva (“Le regole”) dove il programma affronta i temi istituzionali, a cominciare dalla legge elettorale, la sfiducia costruttiva e la disciplina dell’organizzazione dei partiti (forse non solo per l’esperienza del partito fluido dei 5 stelle ma anche per i modi di aggregazione delle formazioni di destra), ma a parte il tema ovviamente non se ne dice di più. In questa sezione è trattata anche la posizione internazionale e mediterranea dell’Italia.

Segue poi una parte finale (Il paese che vogliamo) con una gran quantità di proposte (100 circa su 8 ambiti e tra queste anche proposte di peso come la riforma delle autonomie locali il tema della autonomia regionale, la salute, giustizia e legalità. Come negli altri casi, poiché questo è solo un invito a dare uno sguardo con i propri occhi, del merito non dico che il minimo che mi eviti di passare per agnostico. Il programma sollecita certo l’amor di patria, ma questo è un sentimento che nasce dallo scoramento per quanto non è stato fatto e va fatto.
(Fine)
Total
0
Condivisioni
Prec.
Addio a Gastone Simoni, popolare vescovo di Prato

Addio a Gastone Simoni, popolare vescovo di Prato

Prato – Un agosto che i pratesi non dimenticheranno  tanto facilmente per

Succ.
Fondazione Michelucci, parte a settembre il Festival della Nuova Città

Fondazione Michelucci, parte a settembre il Festival della Nuova Città

Firenze – Dal 9 all’11 settembre, a Fiiesole, si terrà il Festival

You May Also Like
Total
0
Condividi