Prato – Il teatro Fabbrichino di Prato ha ospitato ieri sera l’onorevole Laura Boldrini candidata per il Pd nel collegio plurinonimale Toscana sud, in un’ iniziativa “Resisto finché non Esisto” per i diritti queer e di genere. Hanno partecipato Marco Saccardi, Arcigay Prato Pistoia L’Asterisc*; Emanuele Bresci, Comitato Gay Lesbiche Bisessuali Trans +; Barbara Orlandi, Comitato donne CGIL Toscana; Martina Cacciato, Tavolo Diritti Civili PD Prato; Maria Logli, Giovani Democratica Prato; Francesca Torricelli, Conferenza Donne Democratiche Toscana.
Un incontro con le associazioni e realtà del territorio pratese alla vigilia delle elezioni politiche, per sottolineare il dovere della politica di farsi carico dei diritti di coloro che la società considera ancora invisibili. Dall’omogenitorialità, ai matrimoni egualitari, ai diritti delle persone trans, all’aborto, al gender paygap, alla violenza di genere questi alcuni dei temi affrontati dalla Presidente Boldrini che in apertura di serata ha ricordato che il giorno prima a Siena aveva firmato ‘la strada dei diritti’, la piattaforma programmatica elaborata dalle associazioni LGBTQIA+ che chiedono alle forze politiche di impegnarsi affinché il parlamento dia seguito alle loro richieste per una società più equa, che rispetti i diritti di tutti e tutte.
“Le battaglie per i diritti si fanno in Parlamento anche se nonostante gli accordi con le varie forze politiche non siamo riusciti a portate a casa lo ius scholae, il suicidio assistito e la cannabis che sono stati stoppati – ha aggiunto – E tutto ciò fa rabbia perché il Partito democratico sui diritti fa sul serio ma ci sono in gioco altre realtà che in parlamento non la pensano come noi. Ecco perché queste elezioni sono fatali e tutti noi ci giochiamo tanto perché la destra fa dei diritti un campo di battaglia a cominciare da quelli dei migranti, degli omosessuali e sul corpo delle donne”. Ha poi ribadito che “per la destra esiste un modello unico e dominante e tutto ciò che non vi rientra viene considerato devianza”.
Su come sia poi questa destra, Boldrini ha detto: “Più che una destra è un’ultradestra che guarda nostalgicamente al passato e che ripropone lo schema Dio, Patria e Famiglia entro il cui perimetro tutte le persone devono muoversi”. Mentre sulla 194 ha affermato: “Questa legge non si tocca! Ed è assurdo che in alcune città come Jesi nelle Marche a causa del 100% dei medici obbiettori di coscienza essa non si applichi. Non solo lo temo ma sono sicura che questa destra retrograda e oscurantista, una volta al governo, vada ancora più decisamente all’attacco dei diritti che sono stati conquistati in questi anni. Quello che fanno nelle regioni da loro governate per ostacolare l’utilizzo della pillola Ru486 nei consultori è la prova di cosa può accadere in tutto il territorio nazionale se andassero al governo. E questo cancellerebbe il diritto delle donne all’autodeterminazione.”
Mentre alla domanda che si sente fare da tanti sul perché lei non sarebbe contenta se vincesse Meloni che è donna, risponde: “Si tratta di un sessismo bello e buono! Giorgia Meloni non si è mai battuta per i diritti delle donne, anzi al parlamento europeo il suo partito Fratelli d’Italia ha votato contro la parità salariale tra uomini e donne. Perché Meloni incarna l’ideologia conservatrice del thatcherismo a cui non interessa porsi come modello per le donne”.
Continuando sull’importanza di andare a votare per togliere alla destra la possibilità di vincere, ribadisce: “Questa è una forza politica che produce odiatori liberi di odiare chi non è come loro. Hanno affossato il Ddl Zan contro le donne e i disabili e ora se vincono si troveranno a gestire i fondi del PNRR loro che hanno sempre votato contro. Contrari anche nel riconoscere le sfide del cambiamento climatico, non credono in un futuro in cui le persone si possano sentire libere nel cammino dei diritti”.
Boldrini ha poi terminato il suo discorso affrontando il tema lavoro: “Il Jobs Act ha creato precariato e lavoro povero. Dunque mai più contratti a tempo determinato ma solo a tempo indeterminato per equità,rispetto e giustizia del lavoro e dei lavoratori”. Tra i vari interventi da segnalare quello a sostegno della 194 di Francesca Torricelli della Conferenza Donne Democratiche Toscana, che ha sottolineato l’importanza della legge che ha consentito alle donne di fare prevenzione, come dimostrano i dati. Ha concluso sottolineando l’importanza dei consultori che nel nostro Paese sono troppo pochi rispetto a quanti invece dovrebbero essere.
Foto: l’incontro al Fabbrichino