Elezioni: Pisa, Massa e Siena al ballottaggio, FdI incrina il centrodestra

Amministrative, Pisa, Massa e Siena al ballottaggio, le “fughe” di FdI incrinano il centrodestra

Firenze – Nonostante i colpi di scena, lo scrutinio all’ultimo voto, qualche tensione (addirittura in qualche seggio sono stati chiamati i carabinieri), a Pisa ballottaggio sarà. E sarà ballottaggio anche per Massa e Siena, le altre due città capoluogo di provincia che andavano al voto in questa tornata elettorale. Ci sono poi tanti piccoli comuni da cui emergono segnali contraddittori. Nella provincia fiorentina, si segnalano Impruneta, dove nonostante il fronte unito dal centrodestra più gruppi sparsi di tutt’altro convincimento, sfonda il centrosinistra, e soprattutto Campi Bisenzio, dove si andrà al ballottaggio sì, ma tutto fra centrosinistra e sinistra sinistra più M5S. Poggio a Caiano, invece, nel pratese, vede la sconfitta del centrosinistra dopo 25 anni, mentre a Capraia Isola, la sindaca uscente di lista civica, si vede posta all’opposizione da un altro esponento di lista civica, per un voto. Da Campi Bisenzio a Pietrasanta a Pescia, fioccano dunque i ballottaggi per i Comuni sopa i 15mila abitanti, molto diversi fra loro eppure significativi. Di Campi s’è detto, interessante quello di Pietrasanta, dove il rinvio vedrà la contraposizione sì di centrosinistra e centrodestra, ma a quest’ultimo manca FdI, che ha fatto la scelta di correre da solo. A Pescia, torna a emergere la personalità di Oreste Giurlani, sindaco uscente, ex dem, che sostiene un candidato civico contro Riccardo Franchi del centrosinistra.

La questione Pisa è interessante per vari aspetti. Intanto, è l’unico caso del centrosinistra + M5S, ticket che sosteneva il candidato Paolo Martinelli. Un’alleanza che in qualche modo non ha dato i risultati sperati, nonostante abbia costretto il sindaco uscente Michele Conti, che sembrava già avviato alla conferma secca al primo turno, alla nuova sfida del secondo turno. Sì, ma, sembra dagli ultimi conteggi, solo per 15 voti. Un soffio. Si va dunque al ballottaggio,  con un centrosinistra che su Pisa si è giocato parecchio, tanto che la stessa segretaria nazionale, Elly Schlein, nei suoi interventi in Toscana, aveva definito la sfida di Pisa “decisiva e appassionante, decisiva perché c’è bisogno qui di un cambiamento”. Un ragionamento che non aveva fatto i conti propio con l’appeal personale del sindaco uscente con la città: Conti è sostenuto da FdI, Lega e Forza Italia, ma anche da tre liste civiche e la sua, personale, arriva circa al 15%. Un forte appeal che l’appartenenza alle Acli, di cui è stato presidente, di Paolo Martinelli, ha forse scalfito ma non certo sopraffatto. Al netto del flop del Terzo Polo (1,3 %, che comunque sarà interessante e per nulla scontato vedere dove si posiziona) il ballottaggio rimette in campo l’importanza di Ciccio Auletta, sindacalista e consigliere comunale uscente, molto noto e gradito ai pisani, capolista della sinistra sinistra (Una Città in Comune e Rifondazione Comunista) che potrebbe rientrare in gioco col suo 6,8%.

Per quanto riguarda Massa, semba proprio che rientri in quella serie di città toscane in cui Fratelli d’Italia ha voluto misurare le proprie forze in solitaria, senza però portare a casa risultati positivi. Massa docet: il sindaco uscente leghista Francesco Persiani corre con Lega e Fi, Fratelli d’Italia gli contrappone il suo ex vicesindaco, Marco Guidi. Risultato: Persiani si prende la rivincita verso gli ex alleati (che lo avevano anche sfiduciato due mesi fa) e si ritrova al ballottaggio con il candidato del centrosinistra, Enzo Ricci. Le percentuali sono interessanti: Persiani, anch’egli sindaco di grande presa sui suoi concittadini, guadagna un 34% di cui ben il 13% dalla sua lista personale, Ricci è intorno al 30%, Guidi al 20%. La sinistra sinistra con Unione Popolare e M5S, raccoglie il 6%.

Un copione, quello delle candidature in solitaria di FdI, che si ripropone a Pietrasanta, dove il fronte unito del centrodestra si scompone fra Alberto Giovannetti, candidato di Lega e Forza Italia, e Massimiliano Simoni, Fratelli d’Italia. Ad andare al ballottaggio, il primo, contro il candidato del centrosinistra Lorenzo Borzonasca. Le percentuali: Giovannetti 45%, Simoni 11,5%, il candidato del centrosinistra 35, 3%. Il dubbio è: forse FdI è stato preso dalla tentazione di contarsi.

Campi Bisenzio è un capolavoro. Il centrodestra, come da copione, si divide fra Lega e Forza Italia, con Paolo Gandola, e Fratelli d’Italia con Antonio Montelatici. Percentuali di voti: Gandola 20,1%, Montelatici 15,4%. Nessuno al ballottaggio, che si gioca fra Leonardo Fabbri (Pd) che ottiene 30,4% di voti, e Andrea Tagliaferri, candidato di sinistra sinistra più M5S, che raccoglie il 21,6% delle preferenze.

Infine Siena, dove al ballottaggio si sfideranno Anna Ferretti, centrosinistra, al 28,75%, e Nicoletta Fabio, centrodestra, 30,51% . Una curiosità: la lista  più votata a Siena è quella del Pd, con 19, 71%, seconda FdI con 14,80%, staccati tutti gli altri (terza lista, la civica Siena in Tutti i Sensi, racimola il 6,81%).

 

 

 

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