Viareggio – Forza Italia serra le fila e chiama a raccolta amici e sostenitori in vista dell’ultima settimana di campagna elettorale che, domenica 31 maggio, porterà alle urne i cittadini per eleggere il nuovo presidente della Regione Toscana, il nuovo sindaco di Viareggio e rinnovare il consiglio regionale e comunale. Al centro congressi “Principe di Piemonte” oltre 300 persone (tante costrette in piedi) per il senatore Altero Matteoli, il coordinatore toscano Massimo Parisi, il candidato capolista al consiglio regionale per la circoscrizione di Lucca, Giovanni Santini e il candidato sindaco di Viareggio, Alessandro Santini.
Elezioni, Forza Italia serra le fila per il rush finale
La serata ha visto presenti tanti esponenti locali azzurri da tutta la provincia di Lucca: fra questi gli ex sindaci Luca Lunardini di Viareggio e Roberto Bertola di Forte dei Marmi; i sindaci Mario Puglia di Vagli di Sotto e Michele Giannini di Fabbriche di Vergemoli; attuali amministratori e dirigenti di partito come Alberto Matteucci di Camaiore, Sisto Dati e Nicola Montalto di Massarosa, Fabio Giannotti di Forte dei Marmi, Marco Martinelli e Mauro Macera di Lucca.
Primo a prendere la parola Giovanni Santini: “La provincia di Lucca ha 1700 iscritti a Forza Italia – ha esordito – ed è la prima a livello nazionale nel rapporto abitanti-tesserati. E’ vero, in Italia stiamo attraversando un momento delicato: questi per noi sono i giorni della semina e, come spesso accade, tanta gente è più disponibile solo quando inizia il raccolto. Ma oggi stiamo seminando il nostro campo dell’area moderata e questi, per noi, sono i giorni più importanti”. Santini ha poi concentrato l’attenzione della platea sulle competenze della Regione, dalla sanità al piano del paesaggio e alle infauste ripercussioni di quest’ultimo sullo sviluppo turistico ed economico del territorio; infine, ha chiamato al tavolo di presidenza anche le quattro candidate al consiglio regionale, Claudia Bonuccelli, Rossana Giusti, Mirna Pellinacci ed Elisabetta Triggiani, invitando gli elettori ad aggiungere una preferenza femminile anche sulla scheda verde, quella del voto per la Regione.
E’ stata quindi la volta di Massimo Parisi: “Domenica 31 maggio – ha dichiarato – abbiamo la possibilità di regalare alla Versilia, alla Lucchesia e alla Toscana una ripartenza. Nell’autunno scorso avevamo cercato un tavolo di confronto con le forze di centro destra, per le elezioni regionali. Chiedevamo di prescindere dalla situazione nazionale e lavorare insieme per la Toscana. Com’è andata, purtroppo, lo vediamo tutti. Ma con la fiera delle vanità non si fa il bene della nostra regione e oggi, per cambiare, c’è una sola strada. E passa per Forza Italia”.
Dal fronte regionale sono partite anche le considerazioni del senatore Altero Matteoli: “Cosa hanno fatto per la Toscana, Enrico Rossi e Matteo Renzi? Pensiamo solo alle infrastrutture: Silvio Berlusconi aveva firmato la realizzazione della terza corsia Firenze-Migliarino, Renzi oggi chiede che non se ne faccia di niente. La Fi-Pi-Li, trafficata e pericolosa, è stato deciso di lasciarla com’è. I fondi per la viabilità provinciale di Lucca non sono stati allocati. Alla luce dei fatti, l’unico partito in grado di accedere al ballottaggio è Forza Italia: il voto alla Lega Nord è un voto alla cultura del ‘no’, il nostro, invece, è un partito con una cultura di governo, che critica ma propone anche alternative reali e concrete. Abbiamo gli uomini giusti per governare a Viareggio e in Regione”.
Proprio Matteoli ha voluto presentare il candidato al Municipio viareggino: “Alessandro Santini non è un candidato tirato fuori da un cassetto all’ultimo minuto. E’ giovane ma con una storia importante alle spalle. A Camaiore è stato un ottimo vice sindaco; a Viareggio ha fatto esperienze forti e positive, in maggioranza, all’opposizione e alla Fondazione Carnevale. Né lui né i nostri candidati alla Regione sono qui a chiedere un voto senza dire cosa faranno dopo”.
A chiudere gli interventi è stato quindi Alessandro Santini: “La sinistra in 15 anni – ha ricordato – ha portato Viareggio al dissesto. Le colpe sono chiare, non smentibili, certificate dal Mef che ha indicato nel 2002 l’inizio del tracollo. In questa campagna elettorale, stranissima, c’è chi ha parlato di fair play fra i candidati sindaco. Ma io mi domando: perché nessuno ha il coraggio di attaccare gli altri? Perché si fanno false promesse? Io sono una persona concreta, onesta e per bene, noi tutti lo siamo: non siamo mossi da interesse, non veniamo a promettere niente ma ci mettiamo la nostra faccia per riscattare il nome di una grande città, Viareggio”.