Firenze – L’operazione di Dario Nardella, in vista delle elezioni amministrative che lo vedranno tornare a proporre la propria candidatura a Firenze in qualità di sindaco per un rinnovo del mandato, guarda con insistenza all’esperienza delle liste civiche. Assetato di contatto col territorio, anche la prima fase della sua campagna si connoterà per la ricerca di un aggancio forte al territorio, che si svilupperà in incontri “diretti” con i cittadini. Insomma, riparte dal “porta a porta”, anzi, dall'”uscio e bottega”, il sindaco fiorentino per valorizzare, secondo quanto rilasciato al programma La Pancia di RTV38 che lo ha visto protagonista, quella parte di votanti che apprezzano il sindaco ma non la sigla di partito.
Dunque, una “ricerca” d ampio raggio, che vedrà, oltre al sostegno naturale del Pd, anche una lista civica a suo nome, oltre all’appoggio di una coalizione che dovrebbe intercettare non solo chi nasce a sinistra, ma anche quell’elettorato che si sposa a posizioni “più liberali”. Così, l’attuale primo cittadino ribadcisce il concetto del “sindaco di tutti i fiorentini”, dal momento che, come sottolinea, il rapporto da privilegiare è quello con la comunità. Per questo dal 1 ottobre partirà il programma Uscio e Bottega, che condurrà il sindaco a far visite a casa a “tante famiglie fiorentine”. Come? Attraverso un’email, uscioebbottega@comune.fi.it , con cui “si potrà scrivere direttamente al sindaco e invitarlo a prendere un caffè, a colazione, a pranzo o per un aperitivo”.
E’ la presa d’atto della morte dei partiti? Nardella non ci crede, ma ammette che la forma partito debba essere “rifondata e ricostituita”. Anzi, sarebbe proprio la strada giusta, quella di ridare vigore alle istanze della società civile affinché essa, a sua volta, ridia vigore e sostanza al “partito”.