Prato – La crisi del governo Draghi e il conseguente scioglimento delle Camere ha di fatto sospeso una serie di provvedimenti urgenti che il Paese chiedeva da tempo. Macro soluzioni a cominciare da quelle in materia energetica, economica, sanitaria, specie per la pandemia ancora in corso, e poi il Pnrr, l’inflazione, ed infine la manovra finanziaria annuale (legge di bilancio) che spetterà invece al Governo post Draghi sul filo dell’esercizio provvisorio.
A ciò si aggiunga il complesso scenario internazionale con la guerra in Ucraina i mutati rapporti con Putin, e le inevitabili conseguenze sulla politica estera dell’Italia. Vale la pena sottolineare a questo proposito anche la lettera che il Sindaco e Presidente del Comitato promotore Legge Antifascista di Stazzema, Maurizio Verona, ha inviato al Presidente della Camera Roberto Fico e al Presidente della Commissione Giustizia, on. Mario Perantoni per sottolineare la sua profonda amarezza per l’interruzione parlamentare del PDL 3074 contenente “Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”.
Una raccolta di 250mila firme durante la pandemia, (quindi senza banchetti), consegnati il 29 aprile 2021 alla Camera con cui migliaia di persone chiedevano di essere ascoltate per dire basta alla propaganda nazifascista in Italia.
“Adesso – scrive Verona, – lo scioglimento vanifica quanto fatto sino ad oggi con l’inizio della discussione e la presentazione di un testo concorrente che poteva migliorare ed integrare quello da noi presentato.
C’erano le condizioni per approvare la legge, c’era la possibilità di colpire una volta per sempre la vendita della paccottiglia con i simboli del fascismo e del nazismo, colpire la disinformazione quotidiana messa in atto dai fascisti di oggi e che influenza soprattutto i giovani, si poteva scrivere che esporre uno striscioni con quei simboli o inneggiare al fascismo e al nazismo nei luoghi pubblici costituisce una aggravante alle pene per l’incitamento all’odio quotidiano diffuso in tutti i mezzi.
Ci dicevano che la legislazione che colpisce questi reati c’è già: ebbene non funzionava, soggetta com’è a mille interpretazioni. Dire che il fascismo ha fatto cose buone è un reato perché è una falsità che detta in rete viene amplificata e diventa storia. Serve un’opera di cultura, ma anche la legge. Permettetemi di esprimere tutta la mia delusione per l’affossamento della nostra proposta: dico nostra e non mia perché dietro ci sono migliaia e migliaia di antifascisti. Si poteva fare di più. Noi non smetteremo di vigilare e di incalzare per vedere finalmente approvata una legge antifascista che condanni la propaganda e la vendita degli oggetti con quei simboli di morte”.