Elezioni alle porte, domenica si vota in 31 comuni

Firenze – Tornata elettorale alle porte, domenica 3 e lunedì 4 ottobre i cittadini di 31 comuni toscani sceglieranno i sindaci in quello che si prospetta come un vero e proprio test circa lo stato dell’elettorato attivo del Paese. Nei sette comuni con popolazione legale oltre la soglia dei 15mila abitanti si voterà col sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Le urne apriranno domenica 3 ottobre dalle 7 alle 23; lunedì 4 ottobredalle 7 alle 15.   Il turno di ballottaggio si terrà il 17 e 18 ottobre.

In dettaglio, ecco i comuni in cui ci si recherà alle urne: i provincia di Arezzo,  4 Comuni: Anghiari, Civitella in Val di Chiana, Montevarchi, Sansepolcro; in provincia di Firenze: 2 Comuni: Reggello, Sesto Fiorentino; in provincia di Grosseto: 6 Comuni: Capalbio, Castiglione della Pescaia, Grosseto, Orbetello, Roccalbegna, Scansano; in provincia di Livorno : 1 Comune: San Vincenzo; in provincia di Lucca: 5 Comuni: Altopascio, Massarosa, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, Seravezza; in provincia di Massa Carrara:  3 Comuni: Bagnone, Montignoso, Pontremoli; i provincia di Pisa: 4 Comuni: Buti, Castellina Marittima, Santa Luce,Vecchiano; in provincia di Prato:  1 Comune: Carmignano; in provincia di Pistoia : 2 Comuni: Abetone Cutigliano, Larciano; in provincia di Siena:  3 Comuni: Chiusi, Monticiano, Trequanda.

Alle amministrative si aggiungono le elezioni suppletive per la Camera, che interessano il collegio uninominale Toscana 12, cui appartengono tutti e 35 i comuni della provincia di Siena. La tornata speciale, che si svolge sempre il 3 e 4 settembre con gli stessi orari delle amministrative, è stata indetta per coprire il seggio vacante rimasto tale in parlamento dopo il ritiro di Pier Carlo Padoan, che ha rassegnato le dimissioni a causa del suo ingresso nel cda di banca Unicredit. Una sfida connotata dal forte valore politico, come testimoniano i candidati, che vedono, sui sette concorrenti, il segretario del Partito Democratico Enrico Letta, il segretario del Partito Comunista Marco RizzoTommaso Marrocchesi Marzi per Centrodestra – Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, Elena Golini di Pap, Mauro Aurigi per Italexit con Paragone, Tommaso Agostini 3V, Angelina Rappuoli del Movimento Nazionale Italiano. Gli eletti siederano alla Camera dei Deputati fino alla scadenza della 18esima legislatura della Repubblica italiana, che cadrà, salvo imprevisti, nel 2023.

Piazza calda, nell’area fiorentina, anzi bollente, è la sfida di Sesto Fiorentino, la storica “Sestograd”. Situazione imbarazzante per qualcuno, per altri naturale ricomposizione dell’unità a sinistra, dopo che il sindaco uscente, Lorenzo Falchi, guadagnò la fascia tricolore nelle scorse amminisrative al ballottaggio contro il candidato del Pd. Allora attorno a Falchi, che vinse con parole d’ordine fra cui fondamentale il no all’aeroporto, si strinsero tutte le compnenti della gauche della Piana, ottendendo u risultato che parve storico, con la sconfitta del Pd. Oggi la situazione si presenta del tutto nuova, con Falchi, che non ha mai smesso di sostenere la contrarietà alla nuova pista, appoggiato dal Pd e da Sinistra Italiana, Per Sesto, Ecolò e Volt. Gli altri candidati, Daniele Brunori per il centrodestra, sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Popolari toscani per Sesto, Daniele Lorini per la Sinistra, la quale, in opposizione alla scelta di accordarsi con il Pd, ha dato vita alla lista “Sesto Popolare”, con l’appoggio fra gli altri di Rifondazione comunista e Potere al Popolo; Giovanni Policastro per il Movimento 5 Stelle, Gabriele Toccafondi per Italia Viva, Andrea Girolamo Coffari per Italexit, Luca Bandini per il movimento 3V. Un panorama interessante quello di Sesto, dove stasera, in chusura di campagna elettorale, si incroceranno Elena Boschi per Toccafondi e Fratoianni per Falchi. Due big la cui presenza testimonia il profondo valore politico di Sesto a livello non solo regionale.

Piazza calda anche a Orbetello, dove si consuma un dramma frmato Pd che potrà dare conseguenze pesanti per il partito orbetellano nel dopo elezioni. La bagarre era scoppiata dopo l’esclusione della lista Pd per un vizio di forma, che aveva portato il segretario comunale dem a sostenere una posizione 2equidistate” fra i due candidati: il sindaco uscente della destra Andrea Casamenti e la candidata sosteuta da sinistra Italiana Paola della Santina. Un passo falso segnato da polemiche, appelli, interventi anche nazionali, chiusi proprio ieri da un intervento del capogruppo Pd in Regione Vincenzo ceccarelli, che aveva ripetutto il concetto espresso da Letta, ovvero “Chi dovremmo votare se non la sinistra?”. il tutto condito da un incontro fra il consigliere provinciale dem Termine e esponenti della coalizione che sostiene La Santina. Ultime ore frenetiche, con disgelo di Sinistra Italiana e uno spiraglio forzato che tuttavia si apre.

Un confronto che potrebbe apparire di periferia, quello di Orbetello, dove tuttavia riproduce, seppure per incidenti di percorso più che per scelte politiche, la battaglia che si sta combattendo a Sesto, vale a dire, misurare l’impatto elettorale di una sinistra che sempre più cerca di affrancarsi dall’egemonia Pd ritrovando temi e slogan identitari per la gauche. Per quanto riguarda il centrodestra, a parte le situazioni in cui sembra scontata la conferma come a Grosseto con Vivarelli Colonna, il rischio di frattura è rappresentato dalla crescente contrapposizione fra gli esponenti di FdI e Lega-Forza Italia, come capita scopertamente a Sansepolcro, dove il centrodestra si presenta spaccato in due, Lega e Forza Italia per Fabrizio Innocenti, mentre Fratelli d’Italia sostiene la propria candidata Laura Chieli.

 

 

 

 

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