
Matteo Renzi ha scelto Reggio Emilia per lanciare la campagna elettorale del Pd n vista delle prossime elezioni politiche. E’ lo stesso segretario dem, nella sua e-news, a chiamare a raccolta il Partito democratico, nella nostra città, sabato prossimo. “Il nostro obiettivo è l’Italia – si legge sul sito dei democrat -. Non ci interessano le piccole polemiche, le discussioni, le divisioni. A noi interessa l’Italia. Per questo sabato 16 dicembre ci riuniremo a Reggio Emilia con Paolo Gentiloni, molti ministri, molti amministratori, molti volontari. A Reggio Emilia come Pd per dire che noi siamo il partito che rispetta il Tricolore, nato in quella città. A Reggio Emilia come Pd per ricordare il passato, come abbiamo fatto qualche settimana fa presso la casa dei Fratelli Cervi, ma anche per ricordarci del futuro, pensando a Reggio Children e alla grande battaglia per la scuola dell’infanzia e le nuove sfide educative. A Reggio Emilia come Pd in collegamento con mille sedi del Pd sul territorio per chiedere a tutti quelli che credono in questa sfida di mettersi in gioco. È tempo di partire, amici”.
Toccherà dunque alla Federazione reggiana organizzare la convention democratica. Matteo Renzi, del resto, non hai mai risparmiato elogi alla nostra terra e al modello reggiano, specialmente nel campo dell’istruzione e della sanità. Fu proprio Renzi, allora premier, a inaugurare il Core, il Centro oncoematologico del Santa Maria Nuova. Va ricordato che Renzi ha più volte scelto Reggio Emilia per lanciare alcune delle campagne decisive per il partito. Da Villalunga partì la sua conquista del Pd che lo portò, poi, a palazzo Chigi. E sempre da Villalunga lanciò la campagna referendaria nel 2016. Reggio, in più, è la terra del fedelissimo renziano Andrea Rossi, oggi responsabile organizzativo del Pd e del ministro Graziano Delrio, un tempo braccio destro di Renzi e oggi autorevole esponente di governo.
Ora la posta è altissima: la tenuta del Pd alle prossime elezioni politiche, dopo il doppio forfait di possibili alleati di Renzi: Angelino Alfano, al centro, e Giuliano Pisapia, a sinistra. Rinunce che – come spiegano osservatori politici – potrebbero avere ripercussioni sul consenso del Partito democratico. Secondo le intenzioni di voto rilevate da Ipsos e pubblicate oggi dal Corriere della Sera il Pd registra il minimo storico della gestione renziana: il 24,4% dei consensi.