Firenze – Ci sarà un presidio di protesta davanti al consiglio comunale lunedì 7 marzo a Palazzo Medici Riccardi a partire dalle 15,30: lo hanno deciso gli oltre 400 educatori del servizio di assistenza scolastica e domiciliare a minori con disabilità riuniti giovedì scorso, insieme agli addetti ai servizi di pre e postscuola e accompagnamento sugli scuolabus, in una grande assemblea molto partecipata. Anche se, come informa il sindacato, “ la dirigenza di una delle due cooperative aggiudicatarie del servizio, la Cooperativa Di Vittorio, abbia negato questa possibilità” ai suoi lavoratori. Sul tavolo, la preoccupazione degli operatori che seguono più di 700 minori nell’assistenza scolastica e circa 650 nell’assistenza domiciliare, per un totale di circa 1500 famiglie interessate direttamente da questo appalto.
In assemblea si è concretizzata anche l’esigenza di un incontro con l’assessora Giachi “per avere nel bando di gara garanzie scritte a tutela delle ore di contratto individuali, anzianità di servizio, diritti acquisiti e soprattutto che i lavoratori riassorbiti dal nuovo aggiudicatario vengano legittimamente esclusi dall’applicazione del Job’s Act”, come si legge nella nota diffusa dall’Usb fiorentina.
“E’ una battaglia – ha spiegato Claudia Agati (educatrice delegato Usb) – che facciamo anche a nome di tutta la comunità fiorentina e che vede coinvolte migliaia di famiglie addette a vari servizi in appalto, penso agli addetti alle mense scolastiche, alle pulizie, alle biblioteche comunali, agli asili nido, alle scuole materne, ai musei comunali, al verde pubblico”.
“Purtroppo – ha aggiunto Matteo Conti (educatore delegato Usb) – la logica degli appalti all’offerta economica più vantaggiosa non serve a migliorare il servizio o a renderlo più efficiente, ma solo a peggiorare le condizioni di chi lo porta avanti. Vengono svenduti i diritti e gli stipendi di chi svolge quel servizio”.