Da “La Repubblica”:
Le forze dell’ordine russe starebbero conducendo un’irruzione nell’ufficio del Gruppo Wagner di San Pietroburgo. Lo riferisce l’agenzia di stampa locale Fontanka, citata dalla Bbc. “Le forze dell’ordine sono entrate nel centro della milizia privata Wagner in via Zolnaya, a San Pietroburgo. Due autobus con la polizia antisommossa e le guardie nazionali stanno entrando insieme a personale in borghese”, riporta Fontanka affermando che “persone mascherate e con fucili automatici” sono state schierate vicino al ponte Blagoveshchensky di San Pietroburgo, dove si trovano un hotel e un ristorante legati a Evgenij Prigozhin.
Il capo dei mercenari Wagner Yevgeny Prigozhin dichiara ufficialmente guerra ai vertici militari di Mosca, lanciando un appello a «fermare» i capi delle forze armate russi dopo aver accusato le truppe regolari di aver bombardato gli accampamenti dei suoi combattenti , su ordine del ministro della Difesa Sergei Shoigu facendo «un numero enorme» di morti.
«Siamo in 25.000», ha dichiarato il leader dei miliziani invitando i russi, in particolare i soldati, a unirsi a loro e a non opporre resistenza in quello che «non è un colpo di stato militare, ma una marcia della giustizia». Immediata la replica da Mosca: prima il ministero della Difesa russo ha respinto ogni accusa di attacchi ai mercenari. Poi scende in campo direttamente il Cremlino: il presidente Vladimir Putin «è stato informato sulla situazione relativa a Prigozhin» e «si stanno prendendo le misure necessarie». Poco dopo il comitato nazionale antiterrorismo ha aperto un procedimento penale contro il capo di Wagner per invito alla ribellione armata», intimando il leader dei mercenari a «interrompere le azioni illegali».
Le affermazioni di Prigozhin sono state commentate anche dal ministro alla Difesa italiano Guido Crosetto. «Ha aperto una ferita nella narrativa russa, ha squarciato un velo di omertà e di disinformazione. È un elemento di rottura in quello che finora sembrava un monolite russo», ha detto.
La controffensiva di Kiev avanza lentamente, ma tra Russia e Ucraina è un continuo scambio di accuse reciproche. Il presidente ucraino Zelensky ha messo in guardia sul rischio di disastro nucleare lanciato l’allarme secondo cui la Russia starebbe valutando un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Ricostruzione smentita dal Cremlino che ha accusato a sua volta le forze di Kiev di aver colpito con missili il ponte Chongar che collega la Crimea alla regione di Kherson, parzialmente occupata da Mosca.
Dal “Corriere”:
Evgeny Prigozhin del quartier generale del distretto militare meridionale delle forze armate russe a Rostov-sul-Don ha annunciato il controllo dell’edificio del quartier generale da parte di volontari russi del gruppo Wagner, oltre a prendere il controllo dell’aeroporto per impedire l’atterraggio di aerei da combattimento.