Firenze – La Toscana, nei primi sei mesi del 2020, ha registrato una caduta del Pil del 12%. E’ questo il primo macroscopico dato in evidenza dell’aggiornamento congiunturale sull’economia regionale pubblicato da Banca d’Italia, che sottolinea come, nella prima metà dell’anno, la mannaia della crisi da pandemia si sia abbattuta sia sull’industria che sui servizi, penalizzando in particolare turismo ed export, due settori tradizionalmente forti per l’economia regionale.
Nel quadro generale, che aveva visto un recupero, peraltro incapace di garantire il riassorbimento dell’intero colpo subito dalla nostra economia nei mesi precedenti, a fare le spese in modo più marcato della ripresa della pandemia è stato l’export, che segna un -15,4% nei primi sei mesi dell’anno, in particolare per quanto riguarda le vendite all’estero di prodotti legati alla moda e alla meccanica, oltre alle aziende di servizi, che per i due terzi hanno lamentato una diminuzione del fatturato. Male anche il turismo in particolare nelle città d’arte, dove sono calati gli arrivi di turisti stranieri, mentre le città balneari hanno beneficiato di più della sospensione del blocco sui viaggi internazionali.
Più complesso il quadro del mercato del lavoro, in cui emerge da un lato una flessione dello 0,7% degli occupati, contro una riduzione dell’1,7% registrato a livello nazionale, ma anche una flessione importante sul numero delle persone in cerca di lavoro e di conseguenza sul tasso di attività, il che ha condotto a una discesa della disoccupazione pari al 6,1%, correlato tuttavia alla crescita delle ore autorizzate di cassa integrazione: nei primi nove mesi sono cresciute di quindici volte rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso.
Un quadro che rimane di difficile lettura, come spiega il direttore della sede fiorentina di Banca d’Italia, Mario Venturi, che ricorda che la pandemia si è abbattuta in un quadro già precedentemente afflitto da pesanti debolezze, in cui le recessioni del 2008 e 2012 non erano state ancora assorbite. Difficile, in queto frangente, ipotizzare quando la Toscana potrà tornare ai livelli pre crisi per quanto riguarda la ricchezza, anche perché i consumi, segnala Venturi, “sono stati particolarmente penalizzati. Vediamo anche un aumento abbastanza anomalo della propensione al risparmio, è raddoppiata pressoché in tutta l’area dell’euro. Siamo preoccupati perché questo riflette un repentino abbattimento dei consumi, una riduzione del reddito e una generale incertezza”.