Economia toscana, crescita industriale zero e consumi in calo

Firenze – Il Focus dei primi 4 mesi dell’anno svolto da Ires-Cgil non è incoraggiante. Si conferma l’enorme precarizzazione del lavoro, quando c’è: gli avviamenti al lavoro risultano in calo di circa 50.000 unità e soprattutto si conferma il dato della precarietà con 88% di essi a termine. Per di più, il 61% risulta con contratto inferiore ai 3 mesi, il 36% inferiore a 1 mese e il 12 % pari a 1 giorno. I contratti a tempo indeterminato a tempo pieno attivati sono stati solo il 5,8% del totale con gli evidenti riflessi anche sulla qualità della retribuzione.

Produzione industriale? A zero. Anzi, si registra, sostiene Ires, un leggero arretramento che potrebbe raggelare le speranze (e i leggeri segnali) di crescita di un anno fa. Unica nota felice, l’export, che continua a tenere (depurato dall’oro cresce del 4%) mentre i consumi arretrano nel corso di tutto il 2013 del -4,7% dato comunque in miglioramento rispetto al -6,7% del 2012.

Ancora in crescita la disoccupazione, che rappresenta una fetta del 9% e il blocco Neet, pari al 19,6% nel 2013: la crescita è rispettivamente del +1,4% e del +1,2%.

Cassa integrazione: se si registra un calo in valore assoluto del numero delle ore autorizzate dall’INPS (17.413.643 in calo rispetto alle 19.729.089 dell’analogo periodo 2013) risente tuttavia del sostanziale blocco delle autorizzazioni della cassa in deroga causato dalle note scarsità di risorse.

La deroga infatti crolla di oltre 3,5 milioni di ore. “Depurato da questo fatto tecnico – spiega l’Ires – (ricordiamo che anche con il pur positivo sblocco parziale dei periodi sospesi del 2013, non è stata concessa per l’anno in corso alcuna nuova autorizzazione) la solo cassa integrazione ordinaria e quella straordinaria crescono del 6,6% con la sola straordinaria che si impenna del 33,2%. Dati raffrontati a quello che è stato l’anno con il record storico della cassa cioè il 2013. Le maggiori difficoltà risultano ancora concentrarsi nel quadrante metropolitano della Toscana centrale e nei settori, nel commercio, mentre per la prima volta da diversi anni assistiamo ad un calo nel settore costruzioni che auspichiamo possa essere un’inversione di tendenza.

Una nota positiva giunge dal turismo, che raggiunge livelli di spesa analoghi ai livelli pre-crisi , e dal credito che pur continuando a muoversi tra molte contraddizioni fa registrare un aumento degli impieghi sia verso i servizi che verso l’industria e le costruzioni.

Ed ecco il commento di Daniele Quiriconi, segretario confederale con delega al mercato del lavoro per la CGIL Toscana “questi dati pur nella loro contraddittorietà, testimoniano di una grande sofferenza dei lavoratori e delle loro famiglie, certificano l’assoluta precarietà del lavoro che si crea anche nella nostra regione e dimostrano come l’idea di agire sulla flessibilità per rilanciare la domanda, sia assolutamente velleitaria come i fatti si incaricheranno di dimostrare. Vedremo nei prossimi mesi se il “bonus 80 euro” e la misura “Garanzia Giovani” potranno attenuare un quadro molto compromesso sul piano sociale”.

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