Economia toscana, Bankitalia: export e servizi trainano la crescita

Firenze – Cresce il Pil, seppure moderatamente e l’occupazione (1,1 per cento), sospinta dal settore dei servizi; anche se nell’industria gli occupati sono calati e L’aumento delle assunzioni è stato limitato a quelle a termine e in apprendistato. Sono positivi i dati dell’economia toscana del 2017 secondo quanto risulta dal rapporto della Banca d’Italia diffuso il 20 giugno.

Nel rapporto si sottolinea che “il PIL è cresciuto a un ritmo analogo a quello medio nazionale, sospinto dai consumi, che hanno beneficiato del miglioramento del mercato del lavoro, e dalla domanda estera “.Anche gli investimenti hanno fornito un contributo positivo, in un contesto di condizioni di finanziamento distese

Il clima positivo è confermato dalle aspettative delle imprese per l’anno in corso sono favorevoli, “sebbene su questo scenario prevalgano rischi al ribasso legati soprattutto alle recenti spinte protezionistiche”

Nell’industria il fatturato è cresciuto del 3,0 per cento per le imprese con più di 20 addetti, nei servizi del 3,8. Ma soprattutto iI turismo ha dato un contributo decisivo al generale miglioramento .

L’analisi mostra che le esportazioni sono cresciute del 4,2 per cento. Sono aumentate le vendite della moda, dei mezzi di trasporto e, in misura molto sostenuta, della farmaceutica., mentre è calatp l’export della meccanica e dei metalli.

“Negli ultimi anni – afferma il rapporto di Bankitalia – le vendite all’estero hanno beneficiato di un aumento di competitività e della specializzazione in settori per i quali vi è stata una forte domanda mondiale; un freno alla dinamica complessiva è invece giunto dall’orientamento delle imprese regionali verso i mercati esteri maturi. Grazie alla congiuntura favorevole la redditività si è mantenuta su livelli elevati ed è stata impiegata nel riequilibrio della struttura finanziaria; in un contesto di abbondante liquidità la domanda di credito è così rimasta contenuta”.

Sul fronte dell’occupazione segnali di ripresa hanno interessato i lavoratori più giovani (15-24 anni), il cui tasso di occupazione è aumentato per la prima volta dal 2008. A differenza dell’anno precedente sono diminuite le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro sono rimaste stabili; il tasso di disoccupazione è diminuito di 0,9 punti percentuali, all’8,6 per cento.

“Il sistema finanziario – afferma ancora il rapporto – ha accompagnato l’espansione della domanda con politiche di offerta distese su credito al consumo e mutui. I dati più recenti sulla ricchezza netta delle famiglie indicano un calo nel periodo 2008-2016, legato alla flessione della componente immobiliare. In termini pro capite tuttavia il dato regionale rimane superiore a quello medio italiano”.

Al termine del 2017 i prestiti bancari all’economia sono lievemente aumentati (0,8 per cento). Il credito alle famiglie è cresciuto, sia per i mutui sia per il credito al consumo (3,4 per cento includendo anche le finanziarie); è invece rimasto sostanzialmente stazionario quello alle imprese (0,1).  È proseguito il miglioramento della qualità del credito: nella media dei quattro trimestri del 2017, il tasso di deterioramento è calato di quasi un punto percentuale (al 2,3 per cento) tornando sostanzialmente in linea con la media italiana e con il livello precedente la crisi.

 

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