Roma – La scorsa settimana si sono aperte speranze sul fronte dei medicinali anti-ebola, con alcuni risultati positivi del vaccino sprimentale Zmapp. Il Giappone propone il farmaco Avigan. Tuttavia ancora vi sono incertezze e l’epidemia è arrivata anche in Congo. In Italia Codacons chiede ai Ministeri della Salute e dei Trasporti, stante i rischi di contagio sia tra persone che viaggiano via aereo, con soste in vari aeroporti internazionali, sia attraverso l’incessante flusso di emigranti via mare verso la Sicilia, controlli medici sui viaggiatori partiti da Liberia, Nigeria, Sierra Leone e Guinea e anche sui profughi provenienti dall’Africa che sbarcano a Lampedusa e sulle coste siciliane. Rienzi: “I rischi per la popolazione italiana esistono, ma possono essere circoscritti attraverso controlli serrati sui soggetti che entrano nel nostro Paese provenendo dalle aree a rischio.
L’epidemia Ebola che in Africa occidentale ha causato finora 1.427 decessi su 2.615 casi tra confermati, probabili e sospetti, è arrivata anche nell’Africa centrale. Dopo varie morti ricondotte inizialmente a una febbre emorragica misteriosa nella Repubblica Democratica del Congo, le autorità sanitarie hanno confermato il primo caso di infezione. Il Giappone si dichiara pronto a fornire un nuovo farmaco anti-influenza contro l’epidemia di Ebola, prodotto dall’azienda Toyama Chemical Co.: il Avigan* (T-705) che sarebbe efficace anche contro il ‘virus dei pipistrelli’, spiega un portavoce di Fujifilm, gruppo al quale fa capo la Toyama.
“Una diffida ai ministeri della Salute e degli Esteri, all’Enac e agli aeroporti internazionali italiani affinché siano adottate misure urgenti sul fronte Ebola a tutela della salute dei cittadini”. E’ quanto annuncia il Codacons che non esclude una denuncia per il “reato di concorso per omissione in epidemia colposa”. “Con questa diffida – sottolinea il presidente dell’associazione Carlo Rienzi – chiediamo di sottoporre ai necessari controlli medici tutti quei soggetti che entrano in Italia provenendo dai paesi dove si sta diffondendo il virus”.
“Sottoporre ai necessari controlli medici tutti i soggetti che entrano in Italia provenienti dai Paesi dove si sta diffondendo il virus Ebola. In particolare l’Enac – precisa Carlo Rienzi, presidente del Codacons – deve fornire l’elenco dei viaggiatori partiti da Liberia, Nigeria, Sierra Leone e Guinea, atterrati presso altri scali europei e successivamente diretti agli aeroporti italiani. Tali passeggeri devono essere sottoposti a screening obbligatori, indispensabili per evitare che il virus Ebola faccia il suo ingresso in Italia”. Nella diffida diretta ai due ministeri il Codacons chiede medesimi controlli anche sui profughi provenienti dall’Africa che sbarcano a Lampedusa e sulle coste siciliane. Occorre anche bloccare tutti i voli privati dai Paesi a rischio.
Oggi sono iniziati gli accertamenti e le prime cure per William Pooley, infermiere inglese di 29 anni, contagiato dal virus Ebola mentre prestava servizio volontario in una clinica di Kenama, in Sierra Leone.
Il 22 agosto sono stati dimessi dall‘ospedale dell’Emory university ad Atlanta, i primi due americani colpiti dal virus dell’Ebola, Kent Brantly, medico 33 anni, e Nancy Wristebol infermiera 59enne. Erano stati contagiati mentre prestavano assistenza medica missionaria ai malati di febbre emorragica in Liberia e sono stati dichiarati “sani” dagli esperti, dopo trattamento con vaccino sperimentale Zmapp, in isolamento per due settimane, dopo il rimpatrio dalla Liberia all’inizio di agosto in gravissime condizioni.
Ieri è morto Abraham Borbor, contagiato mentre prestava assistenza ai malati al John F. Kennedy Medical Center di Monrovia, anche lui trattato con il siero sperimentale Zmapp. Lo riporta il quotidiano locale Front Page Africa E’ uno dei 3 operatori sanitari colpiti dal virus Ebola in Liberia e sottoposti al trattamento col ZMapp. Il ministro per l’Informazione Lewis Brown ha definito il decesso di Borbor “uno shock”, perchè “era riuscito a muovere i primi passi e i sanitari confidavano in una ripresa completa”. Gli altri due medici in terapia, un nigeriano e un ugandese che si sono ammalati mentre lavoravano in Liberia, sono ancora sotto trattamento.
Ebola è arrivato anche in Congo. Il governo di Kinshasaha, in Congpo, ha confermato la presenza del virus Ebola anche nella Repubblica Democratica del Congo. “I risultati delle analisi sono positivi. Il virus Ebola è confermato nella provincia dell’Equateur”, nel nord-ovest del Paese, ha dichiarato il ministro della Sanità, Fe’lix Kabange Numbi. La febbre emorragica ha già’ ucciso 13 persone.