Eataly Firenze, bacchettata sulle dita da Cgil nazionale

Firenze – E’ affidato a un post su Facebook, ma l’intervento della Cgil nazionale sul caso di Eataly Firenze non è certo una carezza. “A noi, ovviamente, piace la gente che ha idee che funzionano, che creano imprese e lavoro. Un pò meno quando non si fanno le cose per bene, per il bene dei lavoratori che sono e restano i nostri ‘azionisti'”. E su quel “fare le cose per bene” si apre un campo senza limiti. Il post è stato pubblicato ieri sera via Fb sulla pagina ufficiale della Cgil- Confederazione generale italiana del Lavoro, al termine della seconda giornata di sciopero indetto dai Cobas, a sostengno di un gruppo di giovani dipendenti interinali di Eataly, titolari di contratti in scadenza non rinnovati.

Insomma, quali sono le cose che l’azienda di Oscar Farinetti “non fa per bene”? Oltre a ciò che già era stato rilevato dal segretario della Filcams Cgil Firenze Massimiliano Bianchi, vale a dire la prevalenza di contratti interimali, considerata “inaccettabile” e foriera di condizioni di precarietà dei lavoratori, un altro dato inaccettabile è il fatto che “come Cgil- conclude il post- non abbiamo all’interno di Eataly Firenze neppure un delegato e stiamo incontrando grosse difficoltà sulla costituzione di una rappresentanza sindacale”. Un dato che complica senz’altro le cose, dal momento che, come scrive la Cgil, “rende confusa la situazione visto che il sindacato, ad oggi, non ha neppure ‘una quantificazione precisa dell’organico: sappiamo solo che in via Martelli lavorano circa 40 interinali, ma non conosciamo il numero totale dei lavoratori. Insomma, l’Italia del fare non investe sui propri dipendenti, sui lavoratori. Uno slogan non proprio riuscito”.

Se questo è quanto giunge da Roma, a Firenze la situazione viene portata all’attenzione della commissione lavoro comunale. “Abbiamo chiesto alla commissione lavoro del Comune di Firenze un incontro per illustrare la vicenda Eataly. La convocazione dovrebbe arrivare a strettissimo giro” dice infatti Bianchi, che non ritira la “sfida” lanciata a Farinetti sull’apertura di un tavolo sindacale. La Cgil, d’altro canto, dimostra di essere pronta a battere anche sul lato del versante politico e di governo della città, come del resto si era capito la scorsa settimana, quando l’assessore al lavoro Federico Gianassi aveva dichiarato la piena disponibilità “per contribuire a trovare una soluzione”. E se come spera la Cgil fiorentina, si volesse trovare presente in commissione lavoro, “sarebbe nostra cura – conclude Bianchi – chiedergli cosa sta succedendo”.

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