Pisa – E’ morto a Pisa, nella serata di ieri, giovedì 7 novembre, il filosofo Remo Bodei. Aveva 81 anni. Era nato a Cagliari il 3 agosto 1938. Tra i molti modi in cui ha contribuito in maniera sostanziale al panorama culturale e di ricerca italiano e internazionale, è stato in particolare l’artefice di una personale ricostruzione storica del contrasto ragione-passioni, analizzandone le implicazioni anche sul piano etico-politico.
Ha legato il suo nome a Empoli grazie alla partecipazione, negli ultimi 20 anni, alla giuria del premio letteraio ‘Pozzale – Luigi Russo’ di cui fadceva parte dal 1999: in pratica è stato sempre presente alle riunioni dei giurati e alle successive premiazioni.
Accademico dei Lincei, Bodei era professore emerito di storia della filosofia all’Università di Pisa ed ha insegnato storia della filosofia ed estetica alla Scuola Normale Superiore di Pisa. E’ stato docente in diversi atenei europei e americani, come Cambridge, Ottawa, New York, Città del Messico e infine all’Università della California di Los Angeles.
“Era un piacere ascoltare le sue lezioni affollatissime e godere del suo immenso sapere e della sua sottile ironia, della sua intelligenza critica, della sua voce lieve e roca e del suo sguardo mite – così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha voluto esprimere il suo personale ricordo – Addio caro professore, continueremo a leggere i tuoi bellissimi libri e, per quello che si può, ad alimentarci del tuo pensiero. Ti sia lieve la terra”.
La vicepresidente della Regione Monica Barni sottolinea il forte legame del filosofo con la Toscana, l’impronta lasciata dal maestro in questa regione diventata la sua casa, in particolare a Pisa, dove Bodei ha studiato e dove ha vissuto e insegnato per anni, alla Scuola Normale e all’Università.
“Alla sua scuola – ricorda Barni – si sono formate generazioni di studenti. La sua visione, la capacità non comune per uno studioso del suo livello di divulgare e rendere accessibile a tutti il linguaggio della filosofia, vista anche come antidoto alla frammentarietå dell’informazione, ci mancheranno davvero e resteranno ineguagliati”.