La data scelta non è stata casuale: 28 settembre 2023. Il 28 settembre 1943 infatti a Reggio Emilia nasceva il Cln, il Comitato di liberazione nazionale contro il nazifascismo.
Oggi il nazifascismo, forse in questo caso sarebbe meglio dire il nazicomunismo, è rappresentato da Putin e dalla sua politica violenta di imperialismo antimodernista. Per questo, con una scelta di campo che in questo caso è netta ed inequivocabile (e che farà masticare amaro i tanti neneisti, quando non filoputiniani e pure qualche cattoirenista che allignano più o meno nascostamente in una parte sempre più minoritaria dell’intellighenzia reggiana) Reggio ha stretto un patto di gemellaggio con la città martire dell’Ucraina. Qualcuno si offende se usiamo il termine “nazicomunismo”? Ma scusate, chi è che nel 2023 innalza statue a Stalin e al capo della GPU-Kgb Dzherdinsky? Non è il presidente della Russia Putin?
Quella Melitopol fino a ieri una delle città più cosmopolite e progressiste d’Europa, specie sul fronte giovanile, il cui eroico sindaco Ivan Fedorov, era stato rapito dai soldati russi nel corso della prima invasione dell’Ucraina. Melitopol è stata tra le prime città a essere occupata. Il sindaco Ivan Fedorov venne sequestrato dalle forze militari russe l’11 marzo e scattò l’indimenticabile protesta di duemila cittadini ucraini, che scesero in piazza nella loro città occupata con le bandiere ucraine, per richiedere la liberazione del primo cittadino. Dopo sei giorni di prigionia, venne liberato.
Da allora Melitopol è una “città in esilio” e Fedorov assurge a simbolo della città occupata: è lui nel 2022 a ritirare a Strasburgo il Premio Sakharov per la libertà di pensiero, che è stato conferito dal Parlamento Europeo al popolo ucraino. Il sindaco Fedorov, ospite della municipalità reggiana ed in visita al Valli, al Museo del Tricolore ed ai monumenti della Resistenza è stato chiaro: stiamo lottando contro i Rushisti, ovvero la versione russa contemporanea del nazismo. Hanno rapito decine di migliaia di bambini e di giovani ucraini per fargli un lavaggio del cervello filosovietico. Ma quando ce li riprenderemo, noi li rieducheremo ai valori della libertà e della democrazia incarnati nella bandiera europea”.
Poi un passaggio da brividi di Fedorov: “senza il coraggio dei nostri civili del Donbas e del sud dell’Ucraina che hanno fatto Resistenza ai Russi, senza il valore dei nostri combattenti, senza gli eroi di Azovstal che hanno fermato i Russi a Mariupol, oggi avreste l’esercito di Putin ai confini dell’Unione europea”.
Non meno categorico il sindaco di Reggio Luca Vecchi: “Reggio sa cosa vuol dire essere occupati, vedere negata la propria dignità ed il diritto all’autodeterminazione”. Ricordando poi la sospensione del patto di collaborazione con l’Ermitage di San Pietroburgo e la cancellazione da Fotografia europea 2022 della Russia quale ospite d’onore, il primo cittadino reggiano ha così chiosato: “in Ucraina Reggio Emilia sta con la libertà”.
Poi una comparazione molto importante: “Reggio è stata la prima città italiana a gemellarsi con l’African National Congress quando Mandela era prigioniero dell’apartheid – ha detto Vecchi – e prima città italiana a gemellarsi con Melitopol occupata dai Russi”.
MELITOPOL – La città di Melitopol si trova nel sud-est dell’Ucraina. Prima dell’inizio dell’occupazione, la popolazione della città era di 150.000 persone. La sua superficie totale è di 49,66 chilometri quadrati. Melitopol si trova sul fiume Molochnaia, vicino alla costa del Mar d’Azov. Due autostrade internazionali attraversano la città, che è dotata anche di una stazione ferroviaria e un aeroporto cargo.
A seguito della riforma del decentramento in atto in Ucraina, nel 2019 Melitopol è diventata il centro amministrativo del distretto unificato di Melitopol, il distretto più grande della regione di Zaporizhzhia, che comprendeva 16 comunità territoriali con una popolazione totale di 286.600 persone.
La città fu fondata nel 1784 e si è sviluppata con un forte coinvolgimento di persone provenienti da diversi Paesi: a Melitopol sono presenti comunità provenienti da cento Paesi, che fino a prima dell’invasione vivevano in pace e armonia da quasi tre secoli. Reggio Emilia e Melitopol sono tra le città che hanno fondato il programma Intercultural Cities del Consiglio d’Europa, tra i punti di riferimento per la promozione del dialogo interculturale come risorsa per lo sviluppo delle città.
Durante il XX secolo Melitopol si è trasformata in un grande centro commerciale e industriale dell’Ucraina meridionale. La moderna Melitopol è un centro industriale con industrie meccaniche, leggere e alimentari sviluppate. In città operano diverse grandi e un centinaio di medie e piccole imprese, che producono circa 20.000 tipi di prodotti.
Melitopol è anche un importante centro educativo e formativo. La città ha due università (pedagogiche e agrotecnologiche), licei professionali, scuole professionali. Gli studenti costituiscono circa il 10 per cento della popolazione della città. Nel 2019, Melitopol ha ottenuto il premio “Città educanti” dell’Unesco, diventando una delle 10 città più progressiste al mondo che sviluppano politiche per l’apprendimento permanente. Melitopol è anche una città dello sport, con oltre 30 impianti e diverse società professionistiche. Ogni anno, prima del conflitto, in città si organizzavano oltre un centinaio di eventi sportivi, tra cui tornei di pallamano, ginnastica, scacchi e dama, nuoto e triathlon. La regione di Azov, in cui si trova Melitopol, prima della guerra contava circa 1,5 milioni di turisti all’anno.
Il Consiglio comunale di Melitopol è l’unica amministrazione locale che ha continuato a operare in modo integrato pur essendo in esilio. Tutti i dipartimenti sono attivi nonostante la città oggi sia ancora sotto occupazione, attualmente il Comune di Melitopol è ospitato a Zaporizhzhia.
La città ucraina mira, nonostante la guerra in corso, ad espandere la geografia delle relazioni di partenariato per lo scambio di esperienze nel campo della gestione urbana, dei prodotti della cultura e dell’arte, della conoscenza reciproca della vita, della storia e dell’economia delle città, con progetti commerciali, educativi e sportivi congiunti, oltre al rafforzamento dell’amicizia tra i popoli.